Minorenni ivoriane vittime della tratta, la denuncia di Save the Children: «Trafficanti a Ventimiglia spingono le donne ad andare in Francia»

27 luglio 2022 | 09:27
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Minorenni ivoriane vittime della tratta, la denuncia di Save the Children: «Trafficanti a Ventimiglia spingono le donne ad andare in Francia»

Lo si evince dal rapporto “Piccoli schiavi invisibili 2022”

Ventimiglia. Passano da Ventimiglia, destinate a una vita di sfruttamento sessuale in Francia, le ragazze minorenni straniere vittime della tratta. Lo si evince dal rapporto “Piccoli schiavi invisibili 2022” redatto da Save The Children: organizzazione presente a Ventimiglia fin dal 2018 per garantire supporto, protezione e assistenza immediata a minori soli e famiglie in transito nella città. Si tratta, in particolare, di ragazze sole di età compresa tra i 14 e i 17 anni provenienti dalla Costa d’Avorio. «Il flusso di minori e ragazze ivoriane sta crescendo – avverte Save the Children -. Considerano l’Italia un Paese di transito: non le intercettiamo sulle nostre strade, ma abbiamo ragione di credere che gli allontanamenti dai centri di accoglienza e la breve permanenza in Italia possano essere organizzati da trafficanti che trasformano queste minori e ragazze in fonte di guadagno».
Le ragazze vengono intercettate dai trafficanti nella zona di confine tra Italia e Francia ed, in particolare, a Ventimiglia. «L’area intorno a Oulx pare non essere interessata dal fenomeno, – dichiarano gli attivisti di Save The Children – Mentre si osserva una presenza numerosa a Ventimiglia: luogo da cui transitano per attraversare la frontiera con l’obiettivo di raggiungere la vicina Francia e più precisamente Parigi».

E sarebbero proprio i trafficanti a spingere le giovanissime a migrare in Francia. Anche chi, inizialmente, accetta di essere inserita in una struttura di accoglienza e dimostra interesse verso lo studio, dopo poche settimane lo abbandona: «Sembra (che le ragazze, ndr) vengano spinte dai trafficanti a migrare verso la Francia, dove dicono di avere parenti, senza però riuscire a fornire nomi precisi», si legge nel rapporto.