“L’appello a Draghi”, Fratelli d’Italia della provincia di Imperia: «L’utilizzo delle istituzioni non può essere piegato al volere del sindaco»
«Il governo in carica non solo non ha trovato le corrette soluzioni ai problemi che si era prefissato di risolvere, ma da tempo è condizionato da una maggioranza numericamente schiacciante, ma di fatto solamente litigiosa»
Imperia.«L’utilizzo delle istituzioni, che rappresentano tutti i cittadini, non può essere piegato al volere del sindaco secondo il proprio pensiero personale». Questo è il pensiero dei dirigenti provinciali ed eletti di FdI, lette le dichiarazioni di alcuni sindaci della nostra Provincia, di cui alcuni hanno, altresì, sottolineato il fatto di aver firmato “l’appello a Draghi”.
«I sindaci rappresentano anche quella parte di popolazione che legittimamente vuole andare a votare ed è stanca degli accordi di palazzo che, ad oggi, non hanno che complicato la situazione italiana: il governo in carica non solo non ha trovato le corrette soluzioni ai problemi che si era prefissato di risolvere, ma da tempo è condizionato da una maggioranza numericamente schiacciante, ma di fatto solamente litigiosa. Il che ha provocato, e provocherebbe, unicamente provvedimenti che sono un raffazzonato punto di incontro tra partiti che non condividono nulla né nei programmi né nei valori. Il “barcamenarsi” non ha fatto che produrre per i cittadini nuovi rincari, alcuna concreta riforma, e non si sono viste le necessarie risposte ai problemi della “pandemia” e delle conseguenze economiche per la guerra in corso» – sottolineano.
«Non è tempo di vecchie logiche spartitorie ma è il tempo di lasciare la parola agli elettori che premieranno chi è stato coerente fin dall’inizio, così come lo è stato il nostro partito che con Giorgia Meloni ha sempre chiesto di tornare al voto. Lo si faccia in fretta perché l’Italia merita di essere governata dalle persone che ricevono la fiducia dagli elettori e non da figure terze scelte da accordi di palazzo» – dice il portavoce provinciale Fabrizio Cravero.