Inchiesta tangenti, Claudio Scajola: “Comune di Imperia è attento, ma qualcosa può sfuggire”

27 luglio 2022 | 11:49
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«Non posso dare giudizi perché non conosco le carte e sono anche contro i processi mediatici»

Imperia. «Mi è stato notificato, ieri mattina, questo provvedimento. Mi dispiace sempre, quando di mezzo ci sono delle persone che vengono accusate di ipotesi di reato molto gravi, ma non posso dare giudizi perché non conosco le carte e sono anche contro i processi mediatici, che non ho mai condiviso, anche perché li ho subiti». Il sindaco e presidente della Provincia di Imperia Claudio Scajola commenta così la sospensione del geometra del Comune Marino Masi, finito nel mirino della Procura nell’ambito dell’inchiesta su un presunto giro di mazzette e lavori “gonfiati” che ha portato, a fine giugno, agli arresti dell’ex sindaco di Aurigo e consigliere provinciale Luigino Dellerba, dell’imprenditore Vincenzo Speranza e del fratello Gaetano Speranza.

Nella mattinata di ieri, i carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale hanno dato esecuzione a una (ulteriore) misura cautelare emessa dal gip del Tribunale di Imperia su richiesta della locale Procura della Repubblica. In particolare, l’autorità giudiziaria ha disposto gli arresti domiciliari per frode nelle pubbliche forniture e corruzione per Vincenzo Speranza, titolare dell’impresa di costruzioni Edilcantieri SRL, e la sospensione dall’esercizio della funzione pubblica del geometra del comune di Imperia Marino Masi, quarto indagato nell’inchiesta. Secondo quanto appurato dagli inquirenti, l’imprenditore e il geometra comunale si sarebbero accordati per dissimulare la reale entità di lavori di manutenzione affidati dal comune di Imperia alla Edilcantieri presso il cimitero di Oneglia, eseguiti nel dicembre del 2021, del valore effettivo di poche migliaia di euro, facendo fittiziamente risultare la realizzazione di opere per un corrispettivo oltre 25.000 euro. Marino Masi, inoltre, secondo quanto emerso, avrebbe ricevuto da Vincenzo Speranza, quale illecita remunerazione per aver attestato falsamente il corretto adempimento dei citati lavori, utilità consistite nella fornitura di materiali e l’installazione d’impianti presso un’abitazione di sua proprietà.

«Vedremo le carte – ha aggiunto -. Certo è che l’amministrazione non può rallentare la propria attività. A quanto ho appreso mi pare di aver capito che si riferisca a un lavoro di 25mila euro sotto natale, nel cimitero di Oneglia e sarà abbastanza facile vedere dalle carte cosa è successo: se c’è del dolo, della scemenza o del disordine nelle carte. Siccome in Comune ci sto molto, credo di poter dire che il Comune è molto attento attraverso i propri dirigenti, ma qualcosa può sfuggire. Ho fatto compilare un elenco di lavori che questa società ha realizzato in città, ma è poca roba. Viene anche bene che sia successo qualcosa, per cui si va a guardare e si indaga per capire meglio come funziona e per far capire a tutti che bisogna amministrare con correttezza».