Imperia, il Rossese di Dolceacqua festeggia 50 anni e il premio “Vermentino” arriva alla sua 29esima edizione

4 luglio 2022 | 13:23
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Imperia, il Rossese di Dolceacqua festeggia 50 anni e il premio “Vermentino” arriva alla sua 29esima edizione
Imperia, il Rossese di Dolceacqua festeggia 50 anni e il premio “Vermentino” arriva alla sua 29esima edizione
Imperia, il Rossese di Dolceacqua festeggia 50 anni e il premio “Vermentino” arriva alla sua 29esima edizione

Lupi: «Un’iniziativa storica»

Imperia. «E’ un’niziativa storica, parliamo dei cinquant’anni del Rossese di Dolceacqua. Non c’è bisogno di tanti commenti su un’invenzione che è stata fatta cinquant’anni fa da chi ha prefigurato un percorso nel tempo estremamente interessante», lo ha detto Enrico Lupi, presidente della CCIAA “Riviera di Liguria” intervenuto, presso la sala consiglio della Camera di Commercio per la presentazione degli eventi dedicati alla 29esima edizione del premio “Vermentino” di Diano Castello e dei 50 anni della doc Rossese di Dolceacqua: primo vino ligure ad ottenere il marchio Denominazione di Origine Controllata”. «Abbiamo la finalità di sostenere le imprese – ha aggiunto Lupi – Partendo dal mondo dell’agricoltura, della filiera, della trasformazione, della recettività, del turismo e del commercio. Insomma, tutti coloro che producono economia».

Grande soddisfazione anche Romano Damonte, sindaco di Diano Castello: «Abbiamo sempre pensato che il Vermentino fosse solo di Diano Castello, invece con il passare degli anni ci siamo resi conto che siamo una piccolissima parte di quello che è il Vermentino in Italia. Noi siamo fieri di questa manifestazione, l’evento cloud del nostro Comune. Una manifestazione che si è ingrandita ulteriormente negli ultimi anni quando abbiamo cercato e voluto dare un passo in più al “Premio Vermentino”. Quest’anno abbiamo oltre 100 etichette partecipanti, tra cui addirittura quella del grande cantante Sting, produttore di Vermentino in Toscana».

Il vice presidente di Regione Liguria Alessandro Piana è intervenuto per ringraziare i sindaci e tutti i soggetti pubblici e privati «che hanno svolto un grande lavoro di valorizzazione, nel nome di due grandi vini che esprimono il nostro territorio, come il Vermentino e il Rossese. Per entrambi sono due traguardi importanti. In particolare per i cinquant’anni del Rossese di Dolceacqua. In un periodo (anni Settanta del secolo scorso) dove c’era più la tendenza ad abbandonare i territori, si è partiti fino ad arrivare ad oggi».

«Denominazione, numeranze, qualità e turismo». Sono le quattro parole scelte dal sindaco di Dolceacqua Fulvio Gazzola per racchiudere l’evento che celebra, quest’anno, i primi 50 anni del Rossese di Dolceacqua. In primis, appunto, la denominazione: «Come stabilito dal disciplinare della D.o.c., il vino può essere indicato sia come “Rossese di Dolceacqua” sia come “Dolceacqua”. Questo è molto importante perché spesso viene chiamato solo Rossese e si crea confusione. E’ un prodotto talmente cresciuto che ora i produttori vogliono indicarlo con il nome “Dolceacqua”, alcuni lo stanno già facendo e questo dà l’idea di come i produttori si siano spinti molto avanti». E ancora: «Il Rossese è prodotto su tre tipologie di terreno diverse – aggiunge il sindaco – I produttori hanno fatto un grosso studio, che ora è al vaglio del Ministero dell’Agricoltura, volto ad arrivare a definire la numeranza, cioè la vigna precisa in cui viene prodotta quella particolare bottiglia di Rossese di Dolceacqua». «Grazie ad enologi di fama internazionali, assunti dalle cantine, il prodotto ha raggiunto una qualità altissima», spiega sempre Gazzola, che conclude: «Oggi sapere se è il prodotto tipico che traina il turismo o se viceversa è il turismo che traina il prodotto del territorio è difficile, se non impossibile, da capire. Per questo turismo e agroalimentare devono lavorare insieme».