Il bilancio di Rivieracqua è in attivo ed in crescita, ma il socio rimane indispensabile
Stamane a Palazzo Bellevue la conferenza dei sindaci
Sanremo.Rivieracqua approva il bilancio in attivo ed in crescita, ma senza socio privato (in arrivo entro fine anno) non si va avanti. In estrema sintesi è quello che è emerso dalle dichiarazioni di Gian Alberto Mangiante, presidente della società dell’acqua pubblica nell’imperiese ed il consigliere d’amministrazione Giacomo Chiappori, ex sindaco di Diano Marina, stamane a Palazzo Bellevue per la conferenza dei sindaci.
I numeri parlano chiaro: il bilancio di esercizio si chiude con un utile di un milione e 900 mila euro; un margine operativo lordo di 4,11 milioni e netto di 2. E’ stato anche raggiunto un proprio equilibrio in parte corrente. I dipendenti sono passati dai 28 del 2012 (fondazione della società) ai 168 odierni mentre il fatturato è salito, sempre nello stesso arco temporale, da 11 a 38 milioni di euro. Tutto ciò però non basta per pagare i debiti pregressi, ne per per effettuare investimenti decisivi per interventi molto richiesti, quali la riparazione di un acquedotti e fogne colabrodo, con la crisi idrica a complicare la situazione. La colpa viene data, dal Cda Rivieracqua, alla situazione di arretratezza operativa con la quale era stata costituita l’azienda, nonché i troppi debiti che ancora la gravano. Tutto ciò fa si che l’ingresso del privato in società sia inevitabi8le. Avverrà con una partecipazione pari al 49% delle azioni per circa 38 milioni di euro. Servirà soprattutto, con il suo investimento, a pagare i tanti creditori.
«Abbiamo un sistema idrico degli anni ‘80 – spiega Chiappori che poi aggiunge – se non avessimo ereditato una Rivieracqua in quelle condizioni e i Comuni si fossero impegnati un po’ di più a quest’ora non ci sarebbe bisogno del privato». «Non faccio la storia con i se ma arrivati a questo punto il privato è irrinunciabile» aggiunge Mangiante