I milioni di Tayrona Capital su Baia verde, il porto può rinascere dalle sue ceneri

22 luglio 2022 | 17:34
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I milioni di Tayrona Capital su Baia verde, il porto può rinascere dalle sue ceneri

Il gruppo finanziario con sede a Monaco fa incetta di terreni. Accordo in vista con i francesi

Ospedaletti. Si allunga la lista acquisti del fondo d’investimento Tayrona Capital che nei mesi scorsi era venuto improvvisamente alla scoperta contestualmente alle maxi offerte per rilevare dal Comune il compendio del Byblos, il terrapieno di Pian d’Asché e il Piccadilly. Nel mirino del gruppo finanziario, con sede a Monaco, ora è finita la grande incompiuta: il porto di Baia Verde.

Le ultime indiscrezioni riferiscono di una bozza di convenzione sottoscritta o in fase di sottoscrizione tra Tayrona (portafoglio clienti da centinaia di milioni di euro) e la cordata di imprenditori francesi che hanno avanzato l’ultima istanza di concessione per l’area dell’approdo turistico incompiuto. Questi ultimi sono i soci della Societe financiere port Ospedaletti che in Italia assume i contorni della Nuovo porto di OspedalettiSrl, con sede nello studio del commercialista sanremese Giancarlo Ghinamo (consulente legale è l’avvocato Gabriele Cascino di Taggia).

Il progetto da loro depositato deve ancora essere valutato dalla giunta Cimiotti. Il sindaco ha richiesto più volte integrazioni sulle fidejussioni bancarie a garanzia dell’operazione, ma queste tardano ad arrivare. Tyarona Capital e Nuovo porto di Ospedaletti Srl potrebbero completarsi a vicenda. Da un parte ci sono i capitali, fondamentali per ricominciare a costruire sulle ceneri di ciò che è rimasto. Dall’altra c’è lo spirito d’iniziativa. L’architetto incaricato è una firma nota nel panorama della nautica imperiese, quel Marco Filippo Alborno che ha già disegnato il Porto di Cala del Forte a Ventimiglia, Marina di San Lorenzo e il porticciolo di Bordighera.

Per Ospedaletti questa collaborazione potrebbe segnare una vera e propria svolta che si attende dal 2013, quando il Consiglio di Stato annullò, con sentenza inappellabile, tutti gli atti autorizzativi del progetto Baia Verde targato Fin.Im. Il sindaco Daniele Cimiotti ci crede. Non passa giorno che il primo cittadino non si sinceri con i propri uffici dell’arrivo delle integrazioni richieste ai proponenti. Cimiotti sogna per Ospedaletti un nuovo corso di investimenti privati sulla scia di quanto fece la Società Fondiaria Lionese sul finire del 1800, quando trasformò la cittadina delle rose in una destinazione turistica d’eccezione, edificando il primo Casinò d’Italia (Villa Sultana), grandi alberghi, il boulevard e lasciando in eredità alla collettività giardini pubblici e l’ex vivaio che oggi ospita le scuole.

Messe per un attimo da parte le belle speranze, la parola d’ordine del sindaco rimane “cautela”. Ospedaletti con il porto si è già scottata abbastanza. Se l’ingresso dei privati dovesse sfumare, l’amministrazione è pronta a proseguire sulla via del project financing ad iniziativa pubblica. Il che vorrebbe dire farsi carico, come ente locale, di predisporre il progetto preliminare e poi ricercare tramite bando i soggetti disposti a realizzarlo. Se della cordata francese vi sono ad oggi ancora poche certezze, le intenzioni di Tyarona Capital sembrano essere più che serie. Oltre alle proposte d’acquisto già inviate e che hanno portato l’amministrazione comunale a modificare il piano delle alienazioni per rimettere in vendita Byblos e Piccadilly, è notizia recente che il gruppo monegasco ha rilevato i terreni ex Area24 posizionati a monte del complesso Byblos e altri appezzamenti privati localizzati sul perimetro dell’area di cantiere di Baia Verde.