Bordighera, l’ospedale Saint Charles ai privati da settembre: vertice dei sindaci con Toti e GVM Care & Research

21 luglio 2022 | 13:52
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Al termine dell’incontro, il governatore ligure accompagnato da alcuni membri della sua giunta, ha visitato il nuovo reparto dialisi del Saint Charles

Bordighera. E’ sempre più vicino, il passaggio ai privati dell’ospedale Saint Charles di Bordighera. L’accordo tra Asl e il gruppo GVM Care & Research, che verrà formalmente sottoscritto con l’arrivo del nuovo dg dell’azienda sanitaria imperiese, prevede la privatizzazione dell’ospedale a partire da settembre, con un processo graduale che si concluderà per la fine dell’anno.

Ad annunciarlo, stamani, è stato il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti, nel corso di un vertice con i sindaci del comprensorio intemelio, che si è svolto nei locali dell’ex chiesa anglicana di Bordighera, alla presenza del dottor Francesco Quaglia, direttore di Alisa e di Sandro Mazzantini, direttore generale e consigliere di amministrazione di Iclas, struttura del gruppo ospedaliero GVM Care & Research che gestirà il Saint Charles in convenzione con il sistema sanitario regionale. L’ospedale, infatti, resterà pubblico: i cittadini che avranno bisogno di accedervi non pagheranno nulla, esattamente come accadeva con la gestione dell’Asl.

Al termine dell’incontro, il governatore ligure accompagnato da alcuni membri della sua giunta, ha visitato il nuovo reparto dialisi del Saint Charles insieme al dottor Mazzantini, al sindaco di Bordighera Vittorio Ingenito e ad altri sindaci del comprensorio.

«Oggi ci tenevo a incontrare i sindaci del distretto, quelli più interessati alla gestione nuova dell’ospedale di Bordighera che rientra nel piano di riorganizzazione della sanità nella nostra provincia – ha affermato Toti -. La cessione dell’ospedale significa, come sanno bene cittadini e amministratori, la riapertura del pronto soccorso, la ripresa dell’attività chirurgia d’elezione, la specialistica ambulatoriale, la radiologia e la telemedicina per i territori dell’entroterra. Insomma, significa ridare vita al presidio di Bordighera come un vero e proprio ospedale nella rete della sanità del Ponente ligure, che prevede anche la realizzazione dell’ospedale unico a Taggia, dell’ospedale di comunità a Imperia e delle case della salute. In poche parole: quell’importante ristrutturazione che nei prossimi cinque interesserà il assurto sanitario del territorio». Sulla nomina del nuovo dg di Asl 1 – quello attuale, Silvio Falco, è in scadenza nella seconda metà di agosto – Toti ha dichiarato: «Stiamo valutando profili di altissima competenza. Sarà un direttore generale con i pieni poteri. Arriverà alla scadenza dell’attuale direttore Falco, che ringrazio ancora per il lavoro svolto e credo che saremo in grado di indicare ai sindaci del distretto il nome del professionista nei prossimi quindici o venti giorni».

«La mia speranza – ha detto Sandro Mazzantini – E’ di costruire un ospedale che risponda realmente alle esigenze e alle richieste dei cittadini. E mi piace pensare che questa non venga considerata una frase di circostanza, ci credo realmente. Faremo il possibile per cercare di interpretare le necessità, a parte quelle ovvio di un pronto soccorso che funziona, di reparti che funzionino. Sarà un ospedale che, oltre a dare risposte usuali, cercherà di creare anche un’attività in più per Bordighera. Ci sono paesi oltre confine, penso a Saint-Laurent-du-Var, che hanno costruito sulla sanità, su alcune specialità, la loro fortuna. Noi pensiamo di riuscire a portare qui dei professionisti importanti, capaci di richiamare da più parti d’Italia, che dovrebbero quindi far crescere il valore del nome del Saint Charles e far conoscere questo territorio, che è già conosciuto per motivi turistici, per la sua bellezza, anche per la sua qualità della sanità».

«Già nel 2017, nella nostra offerta tecnica, si anticipavano un po’ alcuni concetti che sono poi stati ripresi dalla missione 6, che è quella del Pnrr che riguarda la salute: si parlava di telemedicina – ha spiegato il direttore generale di Iclas -. Perché siamo perfettamente coscienti che se è vero che Bordighera ha una costa splendida, se uno poi si gira scopre che alle spalle ci sono i monti, di cui alcuni molto alti, e lì ci sono paesini, dove abita gente che magari ha più difficoltà a spostarsi, perché si tratta di anziani, magari di malati. E, allora, il nostro scopo è quello di cercare di portare per quanto si può, l’ospedale a casa loro, invece di costringerli a venire all’ospedale. Il vantaggio è duplice: offri un servizio, sono sicuro più gradito e facilmente fruibile, e alleggerisci il pronto soccorso, gli ospedali, di quei ricoveri che a volte sono un po’ impropri, ridondanti, e che nascono più dalla mancanza di questo tipo di organizzazione che dalla reale necessità di portare il paziente al pronto soccorso».

Soddisfatto il sindaco di Bordighera, Vittorio Ingenito: «Oggi abbiamo davvero la prospettiva concreta di poter finalmente veder crescere il nostro ospedale che, punto di riferimento di tutto il comprensorio intemelio, avrà il Pronto soccorso e reparti di eccellenza. Questo è fondamentale non solo per la salute dei nostri cittadini ma anche per l’economia del territorio che si basa sul turismo, il cui sviluppo è legato ai servizi offerti di cui l’ospedale è il più importante».