Arrestati sei sindacalisti a Piacenza, la riflessione di Rifondazione Comunista e Potere al Popolo di Imperia

«Non possiamo sapere quale sarà la verità giudiziaria che emergerà da questa indagine ma possiamo essere certi di quale è la verità politica»
Imperia. In riferimento alle vicende che stanno coinvolgendo alcune sigle sindacali (USB, Cobas) a Piacenza con arresti di sindacalisti, Rifondazione Comunista e Potere al Popolo di Imperia si esprimono sul lavoro nel settore della Logistica che vede registrate solo alla Camera di Commercio di Imperia 25 imprese, senza contare tutte quelle a carattere Regionale e Nazionale (SDA, BRT, ecc.) che operano ovviamente anche nella nostra provincia.
«Piacenza, arrestati 6 sindacalisti di Si Cobas e Usb: accusati di associazione a delinquere. Non possiamo sapere quale sarà la verità giudiziaria che emergerà da questa indagine ma possiamo essere certi di quale è la verità politica.
1) Intanto stiamo parlando di logistica, cioè di quella attività esplosa con la globalizzazione delle merci ed il loro dispacciamento mondiale che viene svolta in sfregio alle esigenze di riduzione delle emissioni per unità di merce dislocata. Attività che in Italia conta “250 aziende con 22 milioni di metri quadrati di capannoni, 4,5 milioni di metri cubi di celle frigorifere, 60 milioni di metri quadrati di terminal, 70 mila dipendenti tra diretti e indiretti.” (quotidiano Domani 8 luglio 2022). Sono 25 le imprese del settore registrate alla Camera di Commercio di Imperia, escludendo quelle di valenza regionale o nazionale come SDA, BRT, ecc.
2) Il solo imperativo per le imprese che vi operano è la concorrenza spietata sui tempi che si traferisce direttamente sui lavoratori con turni e ritmi insostenibili e pericolosi, e con un usa e getta del lavoro spietato e ricattatorio.
3) Le pochissime tutele contrattuali per il settore risalgono al 2003 ma sono state praticamente cancellate dal Governo dei Migliori a fine giugno con il decreto detto “Pnrr 2” in cui è stata inserita una norma che modifica il codice civile in materia di relazioni tra stazione appaltante e fornitori esclusivamente per quanto riguarda la logistica integrata, con il risultato che se un driver assunto da una cooperativa o da una azienda non viene pagato o non gli vengono versati i contributi o non viene risarcito per un incidente in orario di lavoro non potrà più rivalersi sul committente finale. Cioè non prenderà un soldo del dovuto.
4) In quei milioni di metri quadrati di capannoni di cemento, roventi o gelidi, il lavoro consiste nel correre da un pancale all’ altro in una girandola di muletti, traspallets, pacchi, grida, documenti di trasporto e nastro adesivo, oppure consiste nell’azzardare sorpassi improbabili per riuscire a tornare a casa per cena con tutte le consegne fatte e la valutazione di gradimento assicurata.
5) In questa giungla i diritti sindacali sono un miraggio e sono pochissime le sigle sindacali che hanno il coraggio di pretenderli: USB, SI COBAS, …, cioè quelle che non si rassegnano allo stato di cose presente e che ancora pretendono di subordinare profitti ed accumulazione ai diritti: salari decenti, orari umani, sicurezza.
6) Ed allora non pare proprio un caso che siano tutti appartenenti a queste sigle i sindacalisti arrestati con le pesantissime accuse di associazione a delinquere, violenza privata, resistenza a pubblico ufficiale, sabotaggio e interruzione di pubblico servizio, delle quali le ultime sono una palese allusione alla esigenza padronale di cancellare il diritto di sciopero. Insomma, se la verità giudiziaria dovesse accertare delle responsabilità civili o penali (e lo riteniamo improbabile) queste saranno ovviamente personali, ma la responsabilità politica di attentare quotidianamente ai diritti dei lavoratori ed alle norme costituzionali che li tutelano resta del tutto padronale e specificatamente della Assologistica, fiore all’ occhiello (per profitti) di Confindustria. Ed ovviamente delle loro “talpe” in parlamento cui hanno avuto accesso grazie alle ingenti risorse disponibili in grado di controllare il sistema mediatico e le propagande elettorali» – dicono Rifondazione Comunista Imperia e Potere al Popolo Imperia.