Gli interventi

Al porto di Ventimiglia l’Assemblea generale di Confindustria Imperia. Presidente Amerio: «Preoccupano costi energia» fotogallery

Claudio Scajola: «Forse siamo arrivati tardi e, per alcuni aspetti, è anche meglio perché, forse, oggi abbiamo tutti le idee più chiare su quale può essere finalmente lo sviluppo naturale di questo territorio»

Ventimiglia. «Dopo due anni di pandemia, finalmente avevamo un momento di rilancio per la nostra vocazione turistica di provincia, ma abbiamo l’aggravamento dei costi dell’energia, questo ci preoccupa e ci fa pensare che dovremmo affrontare un autunno caldo». Lo ha dichiarato il presidente di Confindustria Imperia, Barbara Amerio nell’ambito dell’Assemblea generale annuale 2022 di Confindustria Imperia, che si è svolta al porto di Cala del Forte di Ventimiglia.

Oltre al caro energia, a preoccupare è anche la carenza di infrastrutture: «Sappiamo di essere isolati – ha detto Amerio -. Chiediamo, a gran voce, che venga iniziata la progettazione dell’Albenga-Carcare-Predosa, secondo noi la soluzione per mitigare i problemi legati ai flussi autostradali, che ormai sono troppo grandi per essere gestiti».

«Forse siamo arrivati tardi e, per alcuni aspetti, è anche meglio – ha detto il presidente della Provincia e sindaco di Imperia Claudio Scajola, intervenuto all’assemblea – Perché, forse, oggi abbiamo tutti le idee più chiare su quale può essere finalmente lo sviluppo naturale di questo territorio, che è l’industria del mare, l’esaltazione del mare nelle sue diverse conformazioni. Il che significa: turismo, balneazione e riuscire a esaltare il nostro territorio con investimenti collegati a un turismo qualificato».

«Il mare, come occasione di esaltazione di un’altra nostra caratteristica: il pesce – ha aggiunto Scajola -. E poi abbiamo i nostri monti, le Alpi del Mare, che non sono una recente invenzione. Dalle nostre Alpi, infatti, vediamo il mare e la Corsica. Abbiamo anche da offrire questo nostro olivo, che in alcune parti è stato sradicato nei decenni passati, ma che adesso cominciano a vedere di nuovo piantato, grazie a nuovi investimenti».

Alla tavola rotonda, è intervenuto anche Davide Cicchero, consulente per le politiche pubbliche di Abu Dhabi, che ha relazionato sulle prospettive per l’attrattività della provincia di Imperia che, ha detto, «sono probabilmente migliori di quelle che si pensano in realtà. La provincia di Imperia ha molto da offrire, perché di interesse a realtà straniere dal punto di vista del suo patrimonio turistico, nautico, enogastronomico, anche in ragione di una posizione geografica che in un’ottica di scambi nazionali è favorevole, specialmente se inquadrata in una prospettiva europea e di vicinanza alla Francia e al principato di Monaco».

Un territorio dalle molte risorse, quello del Ponente Ligure, ma anche criticità: dalla carenza di infrastrutture logistiche a quella della digitalizzazione. Ma, come ha evidenziato Cicchero, «con degli adeguati sforzi, sia dal punto di vista di investimenti in infrastrutture e di collegamento, in particolare, e investimenti in infrastrutture digitali, ma anche con un appropriato sforzo di promozione turistica internazionale è possibile anche intercettare un pubblico che oggi non frequenta, probabilmente anche per mancata conoscenza, le nostre zone».

Relatore d’eccellenza, all’assemblea di Confindustria, il giornalista statunitense Alan Friedman che ha insistito sull’importanza, soprattutto per il Ponente ligure, di «agganciare i fondi del Pnrr, come ne ho discusso con il presidente della Regione Giovanni Toti», ha detto. «Credo che per la zona del Ponente la connettività sia fondamentale, così come le infrastrutture. Dipenderà su quanto bravi saranno i sindaci ad agganciare questi fondi, compilando i moduli e chiedendo i fondi del governo – ha aggiunto – In tante parti d’Italia che ho visitato non si prendono i soldi non perché non ci siano ma perché i comuni sembrano incapaci a richiederli».

Se la teoria sembra facile, nella pratica, con la caduta del governo Draghi, l’orizzonte, secondo Friedman, non si prospetta roseo: «L’Italia sta entrando in un periodo di grossi rischi, con i tassi di interesse che saranno aumentati, creando difficoltà per le piccole imprese, con l’inflazione ancora troppo alta che rappresenta una minaccia devastante per le piccole imprese – ha spiegato -. 
L’Italia vede il governo Draghi che cade, nel mezzo del compimento del Pnrr, che significa salvaguardare 220 miliari di euro che possiamo usare in Italia. E’ un momento difficile: la guerra continua, l’inflazione continua, i ristori sono inadeguati e la turbolenza di una campagna elettorale che si pronuncia quasi violenta nella retorica può solo spaventare i mercati e gli investitori: quindi per il breve non vedo niente di buono». «Si possono avere i soldi da Bruxelles soltanto se si prosegue con le riforme – ha aggiunto – Chi ha fatto cadere il governo era contro le riforme».

A rappresentare Regione Liguria all’assemblea, è stato l’assessore Marco Scajola, che ha presenziato all’evento insieme ai consiglieri Mabel Riolfo, Veronica Russo ed Enrico Ioculano. «E’ molto bello essere qui in questo meraviglioso porto – ha detto Scajola – Ci ricordiamo gli ultimi anni di lavoro insieme, grazie alla visione del privato che ha saputo investire bene su questo territorio, e noi come Regione abbiamo dato il nostro contributo accelerando quel percorso burocratico che purtroppo nel nostro Paese è ancora troppo lungo e necessiterebbe di qualche taglio, ma abbiamo affiancato gli investimenti privati, abbiamo accelerato riducendo notevolmente i tempi. Lo stiamo facendo anche per altre portualità turistiche qui vicino e continueremo a farlo».

L’assessore regionale non ha nascosto le preoccupazioni legate «al momento veramente difficile». «La guerra in Ucraina, la crisi della pandemia che ha colpito ovviamente il nostro sistema sanitario, ma anche tante famiglie, tante persone, direttamente o indirettamente – ha detto – Una crisi di governo che forse molto del mondo delle imprese sperava che non accadesse in questo modo e in questi tempi, dando la possibilità forse di concludere questo percorso importante di riforme». «Come Regione Liguria – ha concluso Marco Scajola – Avevamo ancora tante cose da dire sul Pnrr, perché i fondi ci sono, ma noi siamo preoccupati sui tempi e sull’applicazione di questo Pnrr e avevamo anche, in accordo con l’attuale governo, fatto delle proposte: perché non è possibile che la Soprintendenza dica a una impresa, dica a un Comune, in 120 giorni se è d’accordo per fare un intervento o meno. Noi come regioni, insieme al governo, abbiamo proposto, come emendamento, 15 giorni di tempo per esprimere un parere, perché altrimenti si ferma la macchina dello sviluppo e dell’industria: tutto questo ora è congelato».

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