A Dolcedo la presentazione della figura e dell’opera di Gregorio de Ferrari

8 luglio 2022 | 09:31
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A Dolcedo la presentazione della figura e dell’opera di Gregorio de Ferrari

Farà seguito un evento musicale con i Pueri Cantores di Dolcedo e i solisti Lucia Benza, Sophie Costantino, Amedeo Contestabile, Mattia Lanteri e Willem Renders

Dolcedo. Sabato 9 luglio alle 17:30, nella Chiesa Parrocchiale di San Tommaso Apostolo, avrà luogo la presentazione della figura e dell’opera di Gregorio de Ferrari, in collaborazione con la mostra Onde Barocche: capolavori diocesani tra il 1600 e il 1750, curata dall’architetto Castore Sirimarco, direttore dell’Ufficio Beni Culturali della Diocesi, e da don Emanuele Caccia, vicedirettore del Museo Diocesano. La mostra si estende in 10 siti, tra cui appunto Dolcedo, per creare un percorso di scoperta del patrimonio artistico del Ponente ligure, incredibilmente prezioso e spesso sconosciuto.

Dà avvio alla conferenza la professoressa Maria Teresa Verda con un flash sul contesto storico – artistico in cui operò Gregorio De Ferrari. La professoressa invita ad accostarsi alle opere d’arte per il piacere di interpretarle liberamente, con attenzione personale, osservando prima coll’ istinto, come ha sempre suggerito agli studenti nella sua esperienza scolastica. «L’arte da sempre esprime meglio della scrittura e apre la mente – dichiara la professoressa Maria Teresa Verdacosì fu anche con lo studente e poi artista, Gregorio de Ferrari che si distinse proprio per il suo istinto: un precursore dinamico, disinvolto, scenografico, anticipatore oltre l’orizzonte…. un fuori classe».

Prosegue la professoressa Anna Marchini, mettendo ulteriormente in luce la raffinatezza della sua arte e testimoniando il legame che il pittore sempre mantenne con la sua terra d’origine. Verrà illustrata l’attività del pittore nel Ponente Ligure e saranno presentate le altre opere presenti sul nostro territorio, tra cui la splendida Madonna Addolorata e anime purganti della chiesa di San Leonardo e Santa Chiara scaccia i Saraceni della Basilica di Oneglia.

Conclude il dottor Alfonso Sista analizzando la tela dolcedese ” Il martirio di San Pietro da Verona”, con corredo di immagini in proiezione: «Gregorio De Ferrari (Porto Maurizio 1647- Genova 1726), dopo un alunnato presso il pittore barocco genovese Domenico Fiasella, si trasferisce a Parma per studiare i dipinti del Correggio in un viaggio di formazione che orienterà la sua pittura lungo tutta la carriera, affermandosi come uno dei maggiori artisti del barocco italiano. La tela che attualmente è conservata nella parrocchiale di San Tommaso raffigura il Martirio di San Pietro da Verona dipinta intorno al 1672-1675 per una cappella della chiesa di San Domenico, annessa al convento dell’ordine dei Predicatori edificato a Dolcedo verso il 1650. Dopo la soppressione degli ordini religiosi a seguito delle leggi napoleoniche, il quadro fu ceduto alla chiesa di San Tommaso».

Si tratta di uno dei capolavori giovanili di Gregorio De Ferrari, nonché dell’opera d’arte più preziosa custodita nella parrocchia di Dolcedo, dove emerge la violenta uccisione del padre predicatore domenicano Pietro da Verona, nel momento in cui il carnefice con la sua spada dalla lama ricurva, in un gesto di violenza sfrenata, sta per sferrare il colpo mortale al Santo, totalmente sottomesso, mentre due rosei angioletti volteggiano nel cielo per offrire la corona e la palma del martirio, entro un paesaggio livido e crepuscolare.

La cappella dedicata a San Pietro Martire e relativa decorazione fu voluta dal ricco commerciante d’olio Bartolomeo Ascheri, morto il 25 agosto 1670, come dimostra il suo testamento, nel quale assegna la terra chiamata “Li Rossi” a detta cappella, affinché gli eredi provvedano al necessario. Farà seguito un evento musicale con i Pueri Cantores di Dolcedo e i solisti Lucia Benza, Sophie Costantino, Amedeo Contestabile, Mattia Lanteri e Willem Renders. A conclusione un aperitivo sul sagrato.