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Ventimiglia, a Zakia Seddiki vedova dell’ambasciatore Luca Attanasio il Testimone di Pace 2022

2 giugno 2022 | 19:37
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Da oggi il centro sociale porterà il nome del diplomatico ucciso in Congo insieme al carabiniere Vittorio Iacovacci e all’autista Mustapha Milambo

Ventimiglia. Una cerimonia toccante, quella che si è svolta nel pomeriggio nel giardino del circolo Spes di Roverino: la Scuola di Pace di Ventimiglia ha consegnato a Zakia Seddiki, vedova dell’ambasciatore Luca Attanasio, il “Testimone di Pace 2022” per il suo impegno a favore di bimbi e donne del Congo. La consegna del premio è avvenuta a margine della cerimonia di intitolazione del centro sociale Spes (l’associazione che assiste i familiari dei disabili) a Luca Attanasio, al carabiniere Vittorio Iacovacci e all’autista Mustapha Milambo uccisi il 22 febbraio 2o21 in un agguato avvenuto, a Goma, nella Repubblica Democratica del Congo dove il diplomatico svolgeva il suo ruolo di ambasciatore.

Attanasio viaggiava assieme ad altre sei persone con il convoglio del Programma alimentare mondiale, diretto a Rutshuru. Giunto nei pressi di Kibumba, a nord di Goma, al confine con il Ruanda, il convoglio venne attaccato da alcuni uomini armati di fucili mitragliatori, in un fallito tentativo di rapimento. Ferito gravemente all’addome, Attanasio morì poco dopo, presso l’ospedale dell’Onu di Goma. Nell’agguato rimasero uccisi anche l’autista del convoglio Mustapha Milambo e il carabiniere della scorta, Vittorio Iacovacci, 30 anni, originario di Sonnino, in provincia di Latina.

«Sono onorata di essere qui per la Festa della Repubblica, per ricordare due figli e servitori dell’Italia: Luca e Vittorio – ha affermato Zakia, durante il suo discorso -. Vittorio è il fratello che ho avuto il piacere di conoscere, come persona gli sono grata per aver cercato di salvare Luca, fino all’ultimo minuto. Insieme a loro, Mustapha, rappresenta ogni congolese che vive la paura ogni giorno, mai sicuro di tornare a casa in una terra piena di sangue. Sono un grande esempio di umanità a nome di tutte le persone che lavorano per il bene dell’Italia». «Oggi è una giornata molto importante per mio marito – ha aggiunto – Un diplomatico che rappresentava lo Stato. Proprio lui mi ha fatto capire il significato del 2 giugno. Per me è stata la prima volta a Ventimiglia, ma è già dall’anno scorso che sono in contatto con la Scuola di pace». Presente il sindaco di Ventimiglia, Gaetano Scullino, che nel proprio intervento ha dichiarato: «Siamo qui per ricordare un ambasciatore, che ha perso la vita facendo il proprio dovere». Rivolgendosi alla vedova: «Le siamo vicino con la consapevolezza, che quello che è successo è un incidente terribile, che non dovrebbe mai accadere. Gli italiani sono sempre ben visti nel mondo: non siamo guerrafondai, anzi siamo per costruire i ponti».

«Assieme alla Scuola di Pace abbiamo pensato a questa iniziativa per testimoniare un impegno – ha detto il responsabile della Spes, Matteo Lupi -. In questi venticinque anni la nostra associazione è sempre stata vicino ai ragazzi disabili ed è sempre stata attenta alla pace. Pertanto ricordare il gesto eroico e il sacrificio di Attanasio, Iacovacci e Milambo è un impegno affinché questa comunità non sia indifferente alla storia e sia attenta anche alle persone più fragili».

Alla cerimonia hanno partecipato numerose autorità locali e regionali e tanti esponenti di diverse associazioni cittadine.