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Restyling del Porto Vecchio a Sanremo, la voce fuori dal coro

Secondo il "Gruppo di Cultura Politica della Federazione Operaia Sanremese" la riqualificazione non corrisponde all'interesse pubblico

porto vecchio baretti

Sanremo. Non tutti nella Città dei Fiori sono favorevoli al restyling del Porto Vecchio nelle modalità nelle quali, secondo le intenzioni di Palazzo Bellevue, verrà attuato. Nell’ultima seduta il consiglio comunale matuziano ha votato all’unanimità la variante urbanistica per la riqualificazione e a breve verrà pubblicato il bando. Claudio Vaniglia però, scrivendo per il “Gruppo di Cultura Politica della Federazione Operaia Sanremese“, fa sapere quanto segue «Una operazione, quella del Comune, che non corrisponde all’interesse pubblico. L’ultima riunione (Martedì 21 giugno) del Consiglio Comunale di Sanremo, con voto unanime, ha dato, di fatto, il via alla procedura per il bando di gara per il Restyling di Porto Vecchio. Come Gruppo di Cultura Politica della Federazione Operaia Sanremese, avremmo certamente gioito di tale fatto se le caratteristiche del progetto fossero state altre, diverse. Non c’è dubbio che il Porto Vecchio di Sanremo e tutto il Fronte Mare e l’area circostante, abbiano bisogno di un profondo ripensamento urbanistico ed estetico; pertanto non siamo contrari ad importanti operazioni che vedono coinvolti soggetti privati. Il problema politico, a monte, era e rimane il seguente: il soggetto privato (che legittimamente deve fare dei profitti) restituisce alla Città un ritorno di valore aggiunto e di immagine adeguato rispetto all’utilizzo di un bene collettivo così importante? Non ci sembra che le forze politiche e i movimenti civici cittadini presenti in Consiglio Comunale, abbiano dato una risposta argomentata a tale problematica. Affermato ciò, non possiamo esimerci dal sottolineare quelli che sono dei limiti progettuali, che, a ben vedere, celano un’idea di sviluppo della città molto diversa dalla nostra sensibilità».

Prosegue la nota stampa «Vogliamo evidenziare il nostro scetticismo circa il nuovo profilo che assumerà il Porto Vecchio, troppo sbilanciato, verso un target di imbarcazioni fortemente impattanti per mole e stazza e per un’attenzione verso quei turisti – i proprietari o chi utilizza gli yacht di cui sopra – che raramente si trasformano in “consumatori” nella nostra Città. Questa operazione sembra più pensata per questo tipo di turista che per la cittadinanza. Quale vantaggio dovrebbe trarne il cittadino comune dall’arrivo di siffatte imbarcazioni? Per non parlare del forte impatto ambientale il cui “costo”, naturalmente, sarà “a carico” della Città. Insomma, ancora una volta la logica è sembrata essere sempre la stessa: ampi profitti per i privati e poca attenzione ai vantaggi per la collettività cittadina. Come Gruppo della FOS non chiediamo di rinunciare all’operazione, ma di verificare (prima della pubblicazione del bando) la possibilità di migliori condizioni (durata e contropartite), un minore impatto ambientale (la questione del tunnel e non solo), più opportunità per gli operatori locali nell’utilizzo degli spazi e nella fornitura di beni e servizi, nessuna limitazione all’accesso (soprattutto di quello pedonale) a Porto Vecchio».

Quelli della Fop aggiungono «Ci permettiamo di avanzare alcune problematiche che potrebbero essere oggetto di confronto rispetto alla verifica richiesta: 1) La possibilità di riduzione della durata della concessione (65 anni sono troppi!); 2) Ottenere la sistemazione e valorizzazione del tratto di costa davanti alla Vecchia Stazione Ferroviaria (si veda parte dello studio di fattibilità predisposto dall’Architetto Emanueli); 3) Alleviare l’impatto, a partire dall’altezza, del tunnel di via N. Bixio, che di fatto impedisce l’attuazione del Piano del Traffico; 4) Mettere in campo tutti gli accorgimenti possibili per ridurre l’impatto ambientale: quello visivo, quello acustico, quello atmosferico e dell’inquinamento delle acque; 5) Una maggiore disponibilità di spazi e più opportunità per gli operatori economici e professionali del territorio rispetto alla fornitura di beni e servizi per il turismo, comparto fondamentale per una Città a vocazione turistica. 6) Nessuna limitazione per i pedoni nell’accesso al porto».

Ed infine «Concludendo è evidente che da parte del Gruppo della FOS non esiste alcun pregiudizio verso un soggetto privato, ma la sola volontà di contribuire, mediante la proposizione di alcune problematiche, nel migliorare e aumentare i benefici per il pubblico rispetto al pur ovvio interesse privato. Nello stesso tempo ci permettiamo di evidenziare che nessun rappresentante delle forze politiche o movimenti civici, presenti in Consiglio Comunale che si è espresso in modo favorevole (o non si è presentato alla votazione), nelle prossime settimane possa dire: si poteva fare di più e diversamente. A nostro avviso, se si vuole agire, questo è il momento per farlo».

 

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