L’imperiese Eugenio Ripepi in “Avanti Avanti!”

7 giugno 2022 | 15:28
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L’imperiese Eugenio Ripepi in “Avanti Avanti!”

Interpreta il carceriere

Imperia. L’imperiese Eugenio Ripepi interpreta il carceriere in “Avanti Avanti!“, che fondamentalmente è un sogno e una rivolta. Regia di Marco Bracco e sceneggiatura di Rosa Johanna Pintus.

E’ l’incontro, lo scontro, il confronto e l’unione tra il partigiano socialista Nino (interpretato da Giovanni Capano), il socialista massimalista Marcello (interpretato da Simone Grande) e Malena (interpretata dalla bella e brava Barbara Francesca Ovieni). I tre si incontrano in un’atmosfera tragica da fine del mondo, gli ultimi mesi della seconda guerra mondiale, lo scontro finale. Se Nino e Marcello devono prima scontrarsi e poi confrontarsi sulla diversa interpretazione del socialismo, Malena deve fare i conti con il suo passato, con l’amore viscerale che la univa ai suoi fratelli: il partigiano Aldo, caduto per mano fascista, e il fascista Fabrizio, caduto sotto il piombo dei liberatori, i buoni accreditati dalla storia ufficiale. Malena, metafora dell’Italia del futuro, femminista ante litteram, rivive nella personalità e nelle idee contrapposte palesate da Nino e da Marcello quanto vissuto con i suoi fratelli, Aldo (interpretato da Mario Guala) e Fabrizio (interpretato da Davide Diamanti). La tragedia della guerra si interseca con la tragica passione che divampa tra Malena, Nino e Marcello. Tragica passione non perché prevede un finale tragico, ma neanche vissero felici e contenti, ma perché vede i nostri tre “eroi”, come gli emblemi dell’eterna tragedia umana, quella delle passioni proibite.

Passione proibita privata che ben si amalgama con un’altra passione ritenuta proibita e scandalosa, quella pubblica per il socialismo, nelle sue molteplici sfaccettature. Dal massimalismo al riformismo di cui uno dei massimi rappresentanti è stato il presidente Sandro Pertini a cui il film è dedicato. Pertini è interpretato dall’attore internazionale Christian Adorno Bard. Quindi Avanti Avanti! scorre su due linee che spesso convergono nell’aspirazione che ha determinato la vita e l’azione di Sandro Pertini, la libertà, la libertà di scegliere, di pensare diversamente da un qualsiasi scontato pensiero comune. La libertà come bene supremo, anche prima del socialismo stesso, come ebbe a dire Sandro Pertini Capo dello Stato.

Uno sviluppo narrativo che ha trovato nello stile e nella morale della tragedia greca classica il logico comune denominatore. Marte, dio della guerra e delle passioni estreme, voce di coro greco, è interpretato dal musicista e cantante rapper Moreno: «Riflettendo sulle passioni politiche e umane, ho pensato che la scelta ottimale potesse essere quella di mettermi sotto la protezione dell’ombra di Sofocle e il pensiero è subito andato ad un regista controverso e dissacrante ma lucido protagonista della cultura italiana, probabilmente il più grande intellettuale del ‘900, Pier Paolo Pasolini. Mi è sembrato quindi naturale presentare il film Avanti Avanti! unitamente a Fabula, una performance teatrale liberamente ispirata a momenti di vita e di arte di Pasolini, nella elaborazione drammaturgica di Alessandra Giordano, in arte Rosa Johanna Pintus; dalla tragedia “Affabulazione”, al suo rimando classico, appunto Sofocle e il suo “Edipo Re”, uniti ad altri momenti della cultura classica, da Eschilo a Tucidide. Nel ruolo di Pier Paolo Pasolini, Christian Adorno Bard, nei panni dell’attrice pasoliniana Laura Betti, Antonella Rebisso (in Avanti Avanti! sarà Gradiva, personaggio felliniano), nelle vesti del figlio rivoluzionario Giovanni Capano, nel ruolo del ragazzo di vita Simone Grande. Alla chitarra Claudio Patané, autore della colonna sonora originale di Avanti Avanti!. Ringrazio tutti i relatori che interverranno: Remo Viazzi, Alessandra Giordano, Luca Raffini, la delegata di produzione Giovanna Cacciatore».

Avanti Avanti!, sostenuto da Genova Liguria Film Commission, con il patrocinio dell’Università di Genova Dipartimento di Scienze Politiche e Internazionali, prima sarà un cortometraggio che verrà presentato nell’ambito di prestigiose rassegne e festival italiani, e non, in contesti istituzionali e universitari, per poi divenire una miniserie televisiva in due parti; continuità progettuale a cui sta lavorando la delegata di produzione Giovanna Cacciatore.

Fanno parte del cast due attori del Teatro Nazionale di Genova, Igor Chierici e Bruno Ricci. Igor nel ruolo di un controverso Capomanipolo, coinvolto in azioni di polizia insieme al carceriere di Sandro Pertini; interprete del carceriere è Eugenio Ripepi, attore proveniente dal Teatro Stabile del Veneto. Bruno Ricci nei panni di un marine americano, insieme a Mattia Semeria De Regibus (“Il più bello d’Italia 2021”), per la prima volta sullo schermo.

In questi mesi, a Genova, si lavora alla preproduzione di Avanti Avanti!, un film dedicato al presidente Sandro Pertini prodotto da Hermes Movie, sostenuto da Genova Liguria Film Commission e da SDAC -Scuola D’Arte Cinematografica Genova-Patrocinio del’Università di Genova Dipartimento di Scienze Politiche e Internazionali. Sceneggiatura di Rosa Johanna Pintus, regia di Marco Bracco. Il progetto relativo al film “Avanti Avanti!” prevede due fasi:

– un cortometraggio (30 minuti) che verrà presentato nell’ambito di rassegne e festival italiani, e non, in contesti istituzionali e universitari nazionali;
– seguirà una miniserie televisiva in due parti.

E’ stata attivata anche una Campagna di Crowdfunding sul sito www.gofundme.com. Basta cercare “Realizziamo insieme il film Avanti Avanti!” Il regista Marco Bracco torna a girare un film a Genova dopo “Il tempo delle mimose” che vedeva nel cast Fabio Testi, Martine Brochard ed Elsa Martinelli, nella sua ultima apparizione, ed Antonella Rebisso, presente anche nel film Avanti Avanti!, nel ruolo di Gradiva. Avanti Avanti!, sceneggiatura e produzione di Alessandra Giordano, in arte Rosa Johanna Pintus, per Hermes Movie vede nel cast Christian Adorno Bard, attore di statura internazionale, nel ruolo di Sandro Pertini. Protagonista femminile nel ruolo di Malena, Barbara Francesca Ovieni, modella, attrice e attuale conduttrice di punta dei programmi televisivi Diretta Stadio e Il Processo di Maurizio Biscardi su La 7Gold. Fa parte del cast il cantante e musicista rap Moreno, nella vita compagno di Barbara Francesca Ovieni, sullo schermo deus ex machina dell’intera vicenda nei panni di Marte. Insieme a loro i due giovani protagonisti: Giovanni Capano, il partigiano socialista Nino, e Simone Grande, il fascista Marcello. E poi Mattia Semeria De Regibus, modello genovese vincitore de “Il più bello d’Italia 2021” per la prima volta sullo schermo nel ruolo di un marine americano. Due attori del Teatro Nazionale di Genova Igor Chierici e Bruno Ricci in una partecipazione straordinaria e un’altra eccellenza ligure Eugenio Ripepi nelle vesti del carceriere di Sandro Pertini. Residenti in Liguria anche gli interpreti dei fratelli di Malena, Davide Diamanti e Mario Guala; le coprotagoniste femminili Romina Agostini e Noemi Baldini; Michele Semino, un fascinoso cantante swing. Fanno parte del cast anche i “marine americani” Matteo Passini, Alessio Dongarrà e Alessio Nicolai, i giovani fascisti Augusto Galaverna, Samuele Maragliano, Matteo Terrana, Margherita e Chiara Viotti, Margherita Boccarossa, Marco Pio Rizzo, Leonardo Andreotti. Lorenza Ara. Insieme alla giovanissima ballerina, promessa della danza italiana, Vanessa Galaverna e all’altrettanto giovane Sophia Schivo, promettente violinista. Un cast eterogeneo che si amalgama, si fonde e diviene omogeneo per un film dalle molteplici sfaccettature.

La sceneggiatrice e produttrice Alessandra Giordano, in arte Rosa Johanna Pintus, e il regista Marco Bracco, con le atmosfere d’epoca ricreate dalla fotografia di Andrea Adi, danno vita ad un film che propone una rilettura degli ultimi mesi della seconda guerra mondiale attraverso l’incontro, lo scontro e il confronto tra Nino, partigiano socialista interpretato da Giovanni Capano, Marcello, milite aderente alla Repubblica Sociale Italiana, fautore di un socialismo massimalista, interpretato da Simone Grande, e Malena, interpretata da Barbara Francesca Ovieni, metafora dell’Italia che sta per sorgere, ragazza ninfa che seduce entrambi e li fa innamorare, poi il dopoguerra che sancisce l’ascesa politica, sociale ed umana di Sandro Pertini, interpretato da Christian Adorno Bard, e l’affermazione delle sue idee progressiste.

Coreografie di Nicola Marrapodi, musiche originali di Claudio Patané. Avanti Avanti!, pur non essendo un musical, e neanche una commedia musicale, vede dialogare più linguaggi: recitazione, canto, danza, musica.

Sinossi
Sandro Pertini (Christian Adorno Bard) è in carcere da anni per la sua fiera opposizione alla visione mussoliniana che professa il socialismo in una visione massimalista e totalitaria. Pertini rinuncia alla grazia per affermare il valore supremo della libertà nell’ossimoro delle pareti di un carcere sotto l’attenta custodia del suo carceriere (Eugenio Ripepi). La situazione cambia radicalmente quando il re firma l’armistizio e l’Italia piomba nella guerra civile: Sandro Pertini riesce ad evadere prima di essere fucilato e diviene uno stratega partigiano. Intanto Nino (Giovanni Capano), un ferroviere che ha aderito alle formazioni partigiane Matteotti, opera principalmente nelle retrovie e si occupa del sabotaggio delle linee ferroviarie in cui transitano convogli militari tedeschi. Durante un’operazione di sabotaggio notturna, mentre sta per scardinare alcune rotaie, Nino viene scoperto da una divisione tedesca. Si getta quindi nel limitrofo bosco in cerca di fuga poiché è inseguito dai militari tedeschi e da alcuni militi italiani aderenti alle forze armate della Repubblica Sociale Italiana. Nino si sente braccato; sente il fuoco amico ma è troppo pericoloso tornare indietro, l’unica speranza è andare avanti ma cade nei rovi. In quello stesso bosco è presente Marcello (Simone Grande), un milite aderente alle formazioni
della Repubblica Sociale Italiana. Marcello trova Nino sanguinante e pensa che sia un ferroviere qualunque, una vittima dei partigiani
e non lo riconosce come avversario; Nino è caduto e Marcello lo aiuta a rialzarsi e se lo trascina dietro. Marcello porta Nino all’interno di una caserma abbandonata piena di razioni K, lo copre ed entrambi si addormentano. Con il sorgere del sole si riconoscono nemici, iniziano a discutere, a picchiarsi, a scontrarsi fino a quando giunge una ragazza, Malena (Barbara Francesca Ovieni), in cerca di provviste. Costretti a stare vicini e a conoscersi, i due protagonisti si contendono il socialismo: libertà e progresso per Nino, nazionalismo massimalista e fedeltà per Marcello. Malena, ragazza-ninfa, li guarda, li seduce, li confonde e li fa innamorare; allontanati dalle proprie realtà e dalle proprie sicurezze, Nino e Marcello si riscoprono uomini e si rendono conto che la guerra è morte e abisso. Fuori la guerra imperversa in una lingua incomprensibile, gestita da un dio che diviene prigioniero dell’uomo ed entra tra le mura della caserma attraverso Gradiva (Antonella Rebisso), voce di coro greco, che descrive i bombardamenti e gli altri orrori davanti a un dio, Marte (Moreno), incapace di aiutarla. Finalmente la pace, la resa; ma essere uomini significa accettare il proprio destino e seguire gli alleati non soltanto nelle vittorie, anche nelle sconfitte. Marcello dunque sceglie, sceglie l’onore anche se intriso d’amore: non ci sta a vivere il ruolo dello sconfitto, del fascista pentito che si nasconde per paura ed interesse personale e decide di inseguire le sue idee sino ai confini del mondo, in Argentina con Peron, in Bolivia con Che Guevara ma l’amico partigiano, la dolce e sensuale Malena gli restano nel cuore come gli altri personaggi della caserma ora conquistata dall’esercito americano. Anche Nino segue il suo destino, il referendum istituzionale, la Costituente resta Malena: restano le donne. Una bimba prova a danzare sulla spiaggia e sventola una bandierina dell’Italia, cade. Due bambini la aiutano ad alzarsi e le offrono un garofano rosso mentre all’orizzonte sorge il sole dell’avvenire. Nino insegue un ideale, un miraggio che si concretizza nei decenni che seguono la fine della seconda guerra mondiale sino ad arrivare agli anni '80, quando il lungo e articolato sogno socialista diviene realtà. Ma le idee di Nino non appartengono al passato, attuali oggi come ieri, scavalcano il XX Secolo. Un film dedicato al pensiero, all’idea, alle lotte che hanno animato la vita del presidente Sandro Pertini.

Note di regia
Attraverso la figura di Nino, partigiano socialista che nel marzo del 1945 incontra Marcello, l’antagonista repubblichino, si narra il socialismo. Parto dagli ultimi mesi della seconda guerra mondiale e arrivo agli anni ’80 del secolo scorso, lotte e sofferenze per l’affermazione di un pensiero, di una concezione di vita che vede nella libertà il bene supremo e irrinunciabile. Nino e Marcello rappresentano le due visioni del socialismo che hanno segnato la prima metà del Novecento, riformismo da una parte, quella del partigiano Nino, di Sandro Pertini, massimalismo per Marcello, fautore della visione mussoliniana. Come è noto, e lo vedremo nella seconda parte del film, i sogni di Nino si realizzano nel lungo percorso che va dal dopoguerra agli anni ’80, gli anni che vedono Sandro Pertini capo dello Stato; il presidente di tutti che mai è venuto meno al suo credo, la libertà e la libera espressione per ognuno prima di tutto, anche prima del socialismo stesso.

Chi è o che cos’è Malena?
Malena è la donna del futuro, una femminista ante litteram che trova assurda l’arena degli uomini. Ama Marcello, un sognatore, un idealista che inseguirà le sue idee sino ai confini del mondo, in Argentina con Peron, in Bolivia con Che Guevara, e ama anche Nino, la libertà che rappresenta, il socialismo, il riformismo. In fondo i tre protagonisti sono profondamente “rivoluzionari”, tre spiriti liberi che si incontrano, si confrontano, si amano. Con chi starà Malena? Non importa, non è il tema del film e non è la vision di Malena: conta la mission, conta la crescita dei personaggi attivata dall’elemento Malena. Nella vicenda si inserisce un personaggio chiave, un deus ex machina super partes, Marte, giovane “pensatore-filosofo”.