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Imperia, villa Grock torna a vivere, inaugurati i giochi d’acqua e di luce disegnati dal re dei clown fotogallery

La storica dimora rinasce dopo gli interventi di restauro realizzati con il finanziamento della Compagnia San Paolo

Imperia. «Penso di essere arrivato alla perfezione che volevo». E’ la frase che pronunciò il circense svizzero Charles Adrien Wettack, in arte Grock, quando, dopo anni di lavori, inaugurò la sua villa a Imperia, dove morì il 14 luglio del 1959. Ed è la stessa citazione che in serata il sindaco di Imperia Claudio Scajola ha ripetuto, inaugurando la riapertura della villa nel suo splendore, con i giochi di acqua e di luce che dopo settant’anni tornano a incantare lo spettatore.

Villa Grock è rinata, oggi, dopo gli interventi di restauro realizzati nel parco della storica dimora del clown più grande di tutti i tempi. L’intervento, finanziato dalla Fondazione Compagnia di San Paolo per un totale di 300mila euro, ha visto la ricostruzione filologica del giardino attorno alla Peschiera e il restauro e ripristino delle tre fontane e dei giochi d’acqua, dove scorrono in totale 850 metri cubi d’acqua.

«Grock, re dei clown, è l’inventore nei circhi dei giochi di luce e dei giochi d’acqua – ha detto Scajola -. Questa villa senza giochi di luce e le sue fontane era una villa morta. Grazie al contributo della Compagnia di San Paolo, con il suo presidente Francesco Profumo che è venuto un anno fa e ha visto quanto era necessario fare, mantenendo la parola data ha finanziato i primi due lotti che hanno permesso di riaprire i giochi d’acqua in maniera scenografica ed era una cosa molto complessa: erano settant’anni che queste acque non giravano nelle fontane. Contemporaneamente la risistemazione di tutti i giochi di luce che si vedranno la sera e tutta la parte del giardino della “Peschiera”, rimettendo i pesci, le carpe, dentro la peschiera, riuscendo a gestire il tutto in modo assolutamente ecologico, con la stessa acqua che gira e che è filtrata in modo biologico. Rimane ancora da fare una parte del giardino, rimangono gli infissi, rimangono alcune cose da definire compreso alcuni arredi di Grock che dobbiamo cercare nel mondo e riportare nella villa. Oggi, ancora una volta, il professor Profumo ci ha detto che ci accompagnerà ancora per rendere questo luogo uno dei più belli del mondo».

«La Compagnia di San Paolo è molto interessata a custodire la bellezza, ma custodirla con le nuove regole – ha dichiarato Francesco Profumo, presidente Compagnia San Paolo -. E quello che sta succedendo in questa villa, è che gli interventi che sono fatti hanno sempre due elementi che li caratterizzano: da una parte il tema della sostenibilità nel tempo, dall’altra la grande attenzione rispetto a tutto quello che può essere collegato alla transizione verde. E credo che in questa logica la compagnia di San Paolo continuerà a finanziare questo progetto in modo tale che questo possa diventare un modello di sviluppo sostenibile dove custodire la bellezza, vuol dire anche mettere in condizione la bellezza di vivere in un mondo che è sempre diverso e che ha bisogno di essere trattato con la giusta delicatezza. Abbiamo finanziato due lotti, ciascuno di 150mila euro, per un totale di 300mila euro. Adesso stiamo lavorando sui progetti per i due lotti successivi e la valorizzazione naturalmente sarà determinata dal progetto stesso». «Da stasera – ha concluso – Avremo la possibilità di vedere i giochi d’acqua ma anche i giochi di luce e, insieme, poter cominciare a rivivere questa villa che per troppi anni è rimasta muta e con poche possibilità di relazionarsi con la città».

I lavori di restauro delle tre fontane (la grande Peschiera, fontana dell’Arancio e Per Aspera ad Astra) sono stati realizzati da Forme d’Acqua Venice Fountains, che ha riconfigurato in maniera sostenibile il circuito acqueo. Le pompe aspirano infatti l’acqua dalla vasca della Peschiera, che, dopo un processo di filtrazione biologica, senza l’utilizzo di additivi chimici, circola attraverso un circuito che collega le tre fontane. Il sistema consente un risparmio concreto delle risorse idriche in ottica sostenibile, attingendo all’acquedotto solo per la parte evaporata.

Per quanto riguarda la ricostruzione filologica del giardino attorno alla Peschiera, è stata realizzata da Verde Verticale e ha restituito la visione dell’antico giardino attraverso la riscoperta delle essenze botaniche del primo progetto del parco della Villa e il disvelamento della simbologia nascosta dallo stesso Grock.

La direzione dei lavori è stata curata dall’architetto Bartolomeo Papone e dal botanico Claudio Littardi. Nell’ambito delle diverse opere, hanno operato all’interno del Parco anche le seguenti ditte: EdilMurat, FraFa, GPG ed Edilmac. Il progetto di riqualificazione è stato seguito, su delega del sindaco, dall’assessore alla Cultura, Marcella Roggero.

«Abbiamo fatto ogni sforzo per far sì che questa villa, unica nel suo genere, potesse essere riportata agli antichi splendori – ha detto ancora Scajola -. Questa era la casa di Grock, il re dei clown. Era un artista, un musicista, una persona poliedrica, era anche un acrobata, era un esoterico e si vedono alcuni simboli, come la fontana “per aspera ad astra”. Lui la definì, con sue parole, la casa dei suoi sogni. Altri l’hanno definita un circo di pietra. In ogni angolo di questa villa noi vediamo la maschera di Grock, non la sua faccia: non era un esibizionista, o forse lo era, ma non è il suo volto, è il volto del suo personaggio, la casa di Grock. E lo vediamo dovunque. Grock era un personaggio che si era trovato quasi per caso in questo luogo e aveva speso tutta la sua vita per costruire questa casa e fra le componenti più significative del suo sogno c’erano i giochi d’acqua e c’erano i giochi delle luci».

«C’è una frase bellissima che lui dice: “Bisogna sempre perfezionare quello che è già perfetto” – ha concluso Scajola -. E’ una bellissima frase che fa capire il personaggio. Quando inaugurò questa casa disse: “Penso di essere arrivato alla perfezione che volevo”. Queste due frasi di Grock che ho citato fanno capire il personaggio e fanno capire quanto siamo noi tutti orgogliosi di poterla riaprire oggi in questo modo».

 

 

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