Imperia, nove ore sotto torchio: Vincenzo Speranza interrogato dal pm
Alle 19 è arrivato il fratello Gaetano, detenuto agli arresti domiciliari per la stessa vicenda
Imperia. E’ durato nove ore l’interrogatorio dell’imprenditore Vincenzo Speranza, arrestato in flagranza di reato lo scorso 30 maggio insieme all’allora sindaco di Aurigo e consigliere provinciale Luigino Dellerba. Arrivato in tribunale alle 10 del mattino, ne è uscito alle 19 per ritornare in carcere scortato da un cellulare della polizia penitenziaria.
L’imprenditore imperiese, titolare della Edilcantieri Costruzioni Srl, è accusato di corruzione per un presunto giro di mazzette volto a favorire l’aggiudicazione di appalti pubblici. Oggi, su richiesta dei suoi avvocati Alessandro Moroni e Roberto Trevia, è stato sentito a lungo dal pm Barbara Bresci, che coordina le indagini.
Nove lunghissime ore per fornire una sua versione dei fatti, per far luce su quelle due, forse tre, bustarelle da 2mila euro ciascuna passate dalle sue mani a quelle di Dellerba. Alle 19, quando Vincenzo Speranza ha lasciato il palazzo di giustizia, è arrivato il fratello Gaetano, ex carabiniere in congedo, che gli inquirenti considerano la mente delle operazioni illecite, di quegli scambi di favori tra l’amministratore e l’imprenditore. E’ accusato di corruzione e di abuso d’ufficio in concorso.
Non un episodio singolo, ma una prassi, come lo aveva definito il procuratore capo della Repubblica di Imperia Alberto Lari, «un vero e proprio sistema che coinvolge una pluralità di persone e aziende» e che è stato interrotto dopo mesi di indagini quando, sotto gli occhi dei carabinieri che lo stavano pedinando, Dellerba è uscito dalla ditta di Speranza con 2mila euro in contanti in una busta.
Giovedì a parlare sarà Luigino Dellerba.