Imperia, il 18 giugno secondo appuntamento con i “Pomeriggi Universitari”

16 giugno 2022 | 12:58
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Imperia, il 18 giugno secondo appuntamento con i “Pomeriggi Universitari”

Si tratta di un’importante iniziativa rivolta alla cittadinanza, che vedrà la dottoressa Marta Dolmetta esporre la sua tesi “Il Santuario di Montegrazie”

Imperia. Sabato 18 giugnoalle 17 presso il Palazzo Guarnieri, in piazza Pagliari 4, si terrà il secondo appuntamento dei “Pomeriggi Universitari”, la XX edizione.

Organizzato dalla sezione di Imperia dell’Istituto Internazionale di Studi Liguri in collaborazione con il Polo Universitario Imperiese dell’Università degli Studi di Genova e con il patrocinio della Provincia e della città, questo incontro è rivolto alla cittadinanza con lo scopo di presentare ad un più vasto pubblico, in un ampio ciclo di conferenze, le tesi di laurea svolte su argomenti relativi al territorio ligure, ponentino in particolare: archeologia, storia, storia dell’arte, cultura in generale e anche problematiche attuali di vario genere.

La dottoressa Marta Dolmetta presenterà la sua tesi “Il Santuario di Montegrazie” ad Imperia. L’onda lunga del romanico nel ponente ligure attraverso l’opera dei magistri antelami, Università degli Studi di Firenze, Scuola di Studi Umanistici e della Formazione, Corso di Laurea magistrale in Storia dell’Arte, anno accademico 2020-2021, relatore il professore Fulvio Cervini, correlatore il professore Alessandro Brodini. Il Santuario di Nostra Signora delle Grazie a Montegrazie ancora nella metà del XV secolo desume il linguaggio che lo caratterizza dalla cultura romanica.

Riviera24- Locandina pomeriggi universitari

L’obbiettivo è quello di dimostrare come il Santuario di Montegrazie non si possa definire attardato, ma rappresenti invece un esempio in cui l’eredità romanica continua ad essere coltivata e riletta nell’ottica del Quattrocento, attraverso un’analisi delle maestranze che potrebbero aver operato all’interno del cantiere di Montegrazie e una serie di confronti con opere, datate tra il XIII e il XV secolo, che con il santuario condividono il medesimo modo di pensare l’edificio.