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Imperia, centri estivi e campi solari pronti alla partenza: cooperative alla ricerca di personale qualificato

1 giugno 2022 | 18:06
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Imperia, centri estivi e campi solari pronti alla partenza: cooperative alla ricerca di personale qualificato

Un importante supporto alle famiglie fatto di gioco, relax ed esperienze di crescita

Imperia. Da Albisola ad Imperia, passando per Vado, Finale, Borghetto, Loano, Ceriale, Cisano, Albenga, Alassio, Laigueglia, Andora, Diano: a breve finirà la scuola, e per i ragazzi esiste ormai da molti anni, sul territorio, l’opportunità di frequentare i centri estivi: dai bandi degli enti locali coinvolti alla loro concreta attuazione c’è un percorso fatto di formazione, esperienza sul campo, progetti educativi, il tutto nel rispetto di un tempo che deve essere anche divertimento e riposo. Tre le imprese aderenti a Confcooperative coinvolte: Progetto città di Savona, Jobel, con sede a Sanremo, e Diana, che ha sede ad Imperia. Sono quindi oltre un migliaio le famiglie che, nella stagione in cui, tra agricoltura e turismo si intensifica il lavoro, sul nostro territorio, hanno la certezza di sapere i propri figli insieme a persone preparate, affidabili, competenti.

Progetto città realizza i centri estivi di Albisola, Savona, Vado, Finale, Borghetto, Cisano, Loano, Ceriale e Laigueglia, per un totale di 782 utenti, contati lo scorso anno, secondo i tempi stabiliti dai bandi comunali che definiscono le caratteristiche del servizio. Diana gestisce due centri estivi nei mesi di luglio ed agosto, con un’affluenza di 130 bambini a luglio e 80 ad agosto a Diano; sono 60 a luglio e 50 ad agosto ad Andora. Jobel gestisce in proprio due centri estivi ad Imperia (68 e 24 bambini di età 0/6 anni) e i campi solari di Albenga (lo scorso anno 30 ragazzi, con lista d’attesa) e Alassio, con 88 bambini e, ad oggi oltre 100 domande ricevute.

«La qualità dei servizi educativi erogati dalle nostre cooperative sociali aderenti – afferma Stefano Marastoni, presidente di Confcooperative Liguria – è garantita  da adeguati progetti educativi forniti da personale altamente specializzato e professionalizzato per  assistere ogni fascia d’età. Si tratta di una vera e propria esperienza di crescita per tutti i ragazzi   che, grazie alla collaborazione con gli enti locali, consente anche di garantire un servizio di continuità educativa ai ragazzi con disabilità  supportati , ciascuno,  da un educatore dedicato».

La presenza di bambini e ragazzi con disabilità, ciascuno con educatore dedicato per tutto il tempo della permanenza al centro, è uno dei fiori all’occhiello delle tre cooperative impegnate nel servizio. Le unisce anche la ricerca di personale formato, classe di concorso L19, scienze dell’educazione, o anche in corso di formazione sullo stesso percorso, per supportate gli educatori che già nel corso dell’anno accompagnano i bambini nel loro percorso educativo. In questi giorni la ricerca del personale per le tre coop è intensa, anche per concedere il normale riposo agli educatori già in organico: sui siti internet delle tre coop tutti i riferimenti per inviare la propria candidatura.

Christian Ferrari, Diana coop, ricorda che «il centro estivo non è un tempo sospeso, ma una risposta educativa fondamentale alle famiglie che devono lavorare, specie nelle zone turistiche. Per questo la formazione del personale per noi è essenziale: siamo in rete con le scuole superiori per la realizzazione di tirocini formativi, anche perché i giovani possano avere un incontro reale con il mondo del lavoro che hanno scelto. Mantenere un alto livello del personale è la garanzia della qualità del nostro lavoro».

Gaetano Merrone, Progetto città, sottolinea come «anche il tempo dell’estate ha una forte valenza educativa, sia per la collaborazione con i Servizi sociali dei comuni in cui operiamo, sia perché abbiamo gruppi stabili di educatori, che possono sviluppare una progettualità rispetto ai bambini coinvolti perché spesso impegnati nei servizi educativi e di sostegno scolastico invernale. E questa progettualità prosegue negli anni. Accogliamo anche ragazzi in condizioni di maggiore fragilità, proprio perché crediamo nel valore educativo dell’esperienza estiva».

Martina Balducci di Jobel, ci parla di una modalità di lavoro «a sezioni aperte, così ogni bambino conosce ogni educatore, per garantire anche in questo modo una continuità educativa, visto che gli operatori sono gli stessi che li seguono anche in inverno. Quelli di cui ora siamo alla ricerca, nella nostra visione, potranno poi essere inseriti stabilmente nelle nostre équipe, in prospettiva futura. Un altro punto di forza del nostro lavoro educativo è la rete col territorio, inteso come Servizi sociali, per garantire la continuità di relazione tra con gli educatori, sia per le esperienze che possiamo proporre: escursioni in mare, in fattorie didattiche,per un risultato davvero soddisfacente, sia per i ragazzi che per le loro famiglie».