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Giornata mondiale degli oceani, a Santo Stefano si celebra con il progetto Sea ty

8 giugno 2022 | 12:26
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Sea-ty è un progetto di European Research Institute realizzato con il sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo

Santo Stefano al Mare. Quale modo migliore di festeggiare la giornata mondiale degli oceani se non con i risultati del progetto di un anno e la presenza di bambini che seguendolo hanno dimostrato di avere assimilato la curiosità della cultura marina?

Oggi al porto di Marina degli Aregai si è chiuso, dopo un anno, l’evento del progetto Sea-ty. Nella giornata mondiale degli oceani, istituita dalle Nazioni Unite nel 1992, si è proveduto al recupero di una rete fantasma dispersa nell’area sommersa della Secca di Santo Stefano, al largo del borgo.
Insieme al recupero effettuato nel mese di marzo, questa nuova “pulizia” dei fondali è una prosecuzione del Progetto Sea-ty, che si è svolto nel corso del 2021-22 a Santo Stefano al Mare coinvolgendo enti e istituzioni locali.

Dalla Capitaneria di Porto, che ha sempre supportato le iniziative, all’amministrazione comunale di Santo Stefano al Mare, sensibile alla tutela del mare, fino alle scuole. Nel corso del 2021 sono state diverse le iniziative di educazione e sensibilizzazione alla tutela dell’ambiente marino: Sea-ty ha promosso pulizie della spiaggia, eventi di divulgazione in piazza, recupero dai fondali dalle reti fantasma, eventi di citizen scienze e ha contribuito alla realizzazione di una serie di pannelli informativi sul ciclo della Posidonia oceanica oggi installati sul lungomare del borgo. Della primavera 2022 sono invece gli incontri con le scuole di Santo Stefano al mare, che saranno protagoniste ancora una volta nella giornata dell’8 giugno.

I subacquei hanno recuperato una rete a circa 40 metri di profondità, sulla Secca, e insieme ai biologi marini e al responsabile del progetto Franco Borgogno hanno tenuto una piccola lezione sul tema delle reti fantasma con gli alunni delle 5 classi della scuola primaria di Santo Stefano al Mare.

Quello delle reti fantasma è un problema serio. Secondo il report della FAO e del Programma per l’ambiente delle Nazioni Unite, si stima che ci siano oltre 640.000 tonnellate di reti da pesca fantasma negli oceani, ossia il 10% dei rifiuti oceanici. «Di certo il progetto SeaTy non ambiva a trovare la soluzione a un così grande problema – commenta Franco Borgogno – ma sicuramente ha avuto il merito di aver acceso l’attenzione sul tema, collaborando con gli Enti preposti e le istituzioni locali: la Capitaneria di Porto, che ha sempre supportato le iniziative previste dal progetto, l’amministrazione comunale di Santo Stefano al Mare, molto sensibile alla tutela del mare, le scuole. Quasi 100 alunni e gli insegnanti si sono dimostrati estremamente interessati non solo al tema delle reti, ma in generale ad approfondire le tematiche legate alle bellezze e fragilità del nostro mare».

Sea-ty è un progetto di European Research Institute realizzato con il sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo nell’ambito della Missione Proteggere l’ambiente dell’Obiettivo Pianeta, in collaborazione con il Comune di Santo Stefano al Mare, l’associazione Reef Check Italia e l’associazione Informare, con l’obiettivo di rileggere il legame tra il mare e la città accendendo i riflettori sulla Secca di Santo Stefano. Presenti la biologa marina Monica Previati, il responsabuile del progetto Franco Borgogno, i Deplaticati, e i consiglieri comunali Remo Ferretti e Valentina Boeri Ventura oltre allo staff del Sea Ty e alle docenti della scuola primaria.