Flavio Di Muro (Lega): «Noi coerenti. Secco no a qualsiasi ipotesi di centro d’accoglienza migranti»
Replica al segretario Dem Christian Quesada: «Dal Pd non accettiamo morale. La loro politica nazionale sta distruggendo Ventimiglia»
Sanremo. Un centro migranti a Ventimiglia “non sa da fare, né ora né mai”. E’ parafrasando una celebre frase dei Promessi Sposi di Alessandro Manzoni, che si può sintetizzare il pensiero della Lega sull’ipotesi di realizzare un centro di accoglienza migranti nella città di confine. Lo ha ribadito con forza, il commissario provinciale del Carroccio nonché deputato, Flavio Di Muro, che nella mattinata di ieri ha partecipato a una riunione in comune a Ventimiglia sul tema migranti.
«Sono andato a ribadire al sindaco Scullino, sia come rappresentate politico sia come parlamentare quella che è la posizione coerente della Lega da sempre, quindi un secco “no” al centro di accoglienza ovunque collocato perché non è la soluzione – ha detto Di Muro -. Noi abbiamo già provato da ventimigliesi l’esperienza del Campo Roja, che non è servito. Un esempio su tutti: quando c’era il Campo Roja aperto contemporaneamente avevamo un bivacco abusivo alle Gianchette sul greto del fiume, tra l’altro pericoloso sia per i migranti stessi che per i cittadini di quel quartiere». «Esperienze – aggiunge il deputato – Che hanno già decretato il fallimento di questo strumento di accoglienza, non ne vogliamo ripetere. Abbiamo ribadito il nostro “no” propositivo, nel senso che capiamo che c’è una situazione ingolfata a Ventimiglia: purtroppo è una situazione che ci portiamo avanti da quando Matteo Salvini non è più ministro dell’Interno. Capisco bene di parlare del mio stesso partito e quindi di essere parte in causa, però, se chiedete a qualsiasi ventimigliese vi dirà che i numeri, quando si bloccavano gli sbarchi nel mar Mediterraneo, erano diminuiti sensibilmente a Ventimiglia. Non ci vuole un genio per capire che è un rapporto diretto: meno sbarchi meno arrivi».
La proposta di un centro, in realtà, l’aveva avanzata pure il deputato leghista. Ma ad una sola condizione: che si trattasse di un centro per il rimpatrio (Cpr). «Continuerò a proporlo – sottolinea Di Muro – Perché ci sono le risorse economiche. Manca la volontà politica, evidentemente, quindi il mio appello è rimasto lettera morta. Io credo che un centro di trattenimento, quindi chiuso, che possa trattenere gli irregolari o quei migranti che sul territorio ventimigliese compiono reati sia importante e urgente. Tra l’altro mi dicono che i numeri degli irregolari stanno superando i numeri dei cosiddetti regolari quindi questa proposta è quanto mai attuale». «Se non c’è la volontà politica – continua – Mi devono però dire come fare a decongestionare la presenza di migranti in città perché la convivenza con cittadini e residenti è sempre più difficile, quindi chi non ha titolo di stare sul territorio ventimigliese, e direi anche italiano, deve essere riaccompagnato. Chiaramente l’aspetto umanitario è da considerare, e sta a cuore a tutti, ma per l’accoglienza e l’integrazione di donne e bambini ci sono già delle strutture e delle convenzioni. Quindi: chi è irregolare deve essere preso e portato nei Cpr per la successiva espulsione dal territorio nazionale; invece gli altri devono essere accompagnati in un percorso di integrazione, in centri già organizzati e finanziati dallo Stato per questo fine».
Nel corso di una videointervista, ospite degli studi di Riviera24.it, il segretario provinciale del Pd, Christian Quesada, aveva mosso dure accuse nei confronti della Lega. «Lezioni di morale da parte del Partito Democratico, anche no – replica Di Muro -. Il segretario nazionale di questo partito (Enrico Letta, ndr) è quello che appena eletto si è recato a Lampedusa con una maglia con scritto Ong (Open Arms, ong spagnola che si dedica al soccorso dei migranti in mare, ndr), incitando le navi a far sbarcare migranti sul territorio nazionale, salvo disinteressarsi di tutto il flusso che dalla Sicilia porta a Ventimiglia». E ancora: «Tutti i controlli che devono essere fatti sui treni o quant’altro non vengono fatti, difendono a spada tratta il peggior ministro della storia, che si chiama Luciana Lamorgese e di cui auguro presto le dimissioni, ma a Ventimiglia, come un Giano bifronte, la colpa è della Lega, cioè del partito che ha bloccato l’immigrazione fino all’altro ieri. Io avrei auspicato, più che un’accusa nei confronti del mio partito qualche proposta costruttiva, ma soprattutto una presa di coscienza da parte del Pd locale che il Pd nazionale non va bene, è ideologico, è buonista, è immigrazionista e sta avallando questa politica che sta distruggendo la nostra città. Questo sarebbe stato un discorso sensato».
Sui risultati del referendum abrogativo in ambito giudiziario, promosso da Radicali e Lega, che non ha raggiunto il quorum: «Paradossalmente in Liguria abbiamo avuto il dato più alto a livello nazionale, ma c’è poco da gioire perché evidentemente il quorum non è stato raggiunto e quindi gli elettori non sono andati alle urne – commenta il deputato Flavio Di Muro -. Non è una sconfitta di chi lo ha promosso, evidentemente, ma un merito di tanti militanti delle regioni che si sono dati da fare per consentire di dare un’opportunità ai cittadini di votare democraticamente come è lo strumento referendario. Questa occasione non è stata colta, nonostante ci sia una consapevolezza diffusa della malagiustizia, dopo gli scandali ad esempio sollevati dall’ex magistrato Palamara, che qualcosa si deve fare per cambiare la giustizia, non solo per chi ha dei processi in corso ma anche per la credibilità del nostro paese all’estero. Avremo fatto anche degli errori di comunicazione, ma ci siamo trovati soli, come Lega, a sponsorizzare questa opportunità. I media nazionali non ci hanno aiutato, c’è stato un vero e proprio boicottaggio di tante trasmissioni in prima serata, un giorno solo per votare». «Ritornando a taluni ambienti del Pd – conclude – Io reputo veramente grave una cosa e questo lo dico con polemica e a malincuore: chi si ispira ai principi e ai valori della Resistenza, di chi ha lottato con il sangue per poter esprimere un voto democratico, sono gli stessi che hanno detto “andate al mare”, non me lo sarei aspettato».