E’ morto Gianni Clerici, il ricordo del ventimigliese Eduardo Raneri

7 giugno 2022 | 09:56
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E’ morto Gianni Clerici, il ricordo del ventimigliese Eduardo Raneri

Giornalista e giocatore di tennis

Ventimiglia. La notizia della scomparsa del celebre giornalista Gianni Clerici ha fatto il giro di “mezzo mondo” a conferma di quanto era conosciuto e apprezzata la scrittura di questo connazionale nato a Como il 24 luglio 1930, giornalista a 19 anni sulla “Gazzetta dello Sport”, inviato de “Il Giorno” fin dal primo numero, ha collaborato al “Mondo”, all’Espresso a “Play boy”, per anni è stato corrispondente de “La Repubblica”. Clerici giocò a tennis in nazionale e a Wimbledon, si laureò con una tesi sulla religione romana per dedicarsi definitivamente al giornalismo e alle lettere. Ha pubblicato nel 1965 un volume storico intitolato “Il vero tennis” e nel 1987 un’autentica Enciclopedia intitolata “500 anni di tennis” con Arnaldo Mondadori editore, custodito con cura da molti appassionati dello “sport della racchetta”.

Nella foto scattata sulla Terrazza Vip al torneo di Montecarlo del 2007 ( vinto da Rafa Nadal) si possono vedere a sinistra Gianni Clerici accanto ad un’altra colonna del giornalismo sportivo al secolo Rino Tommasi ( originario veronese), ottimo in  tv e sulla rosa “Gazzetta dello Sport”; e con cappellino, il più giovane del trio, il ventimigliese Eduardo Raneri, insegnante di ruolo nella scuola media superiore e giornalista free-lance impegnato quale giocatore dell’AGIT (Associazione Giornalisti italiani Tennisti), non classificato.

«Arrivò a strappare un set in un torneo Agit (Forte dei Marmi 1978) al genovese Tonino Bettanini che poi vinse il torneo e chiamato poi, quale addetto stampa alla Farnesina di Roma (sede del Ministero degli esteri). Per dirla con Ugo Foscolo… “a egregie cose il forte animo accendono Le urne dei forti o Pindemonte”, così resterà indelebile l’esempio di Gianni Clerici dotato, tra l’altro, di un forte senso dell’umorismo. Nell’autografo si firmava, scherzando, Joanes Cléres. Riposa in pace caro amico!!!» – dice Eduardo Raneri.