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Caso Protezione Civile, il consiglio comunale straordinario si apre con una polemica

16 giugno 2022 | 20:41
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Caso Protezione Civile, il consiglio comunale straordinario si apre con una polemica
Caso Protezione Civile, il consiglio comunale straordinario si apre con una polemica
Caso Protezione Civile, il consiglio comunale straordinario si apre con una polemica
Caso Protezione Civile, il consiglio comunale straordinario si apre con una polemica
Caso Protezione Civile, il consiglio comunale straordinario si apre con una polemica

Slitta la lettura della relazione del commissario Flavio Gorni. Ioculano: «Volete sviare l’attenzione»

Ventimiglia. Non è iniziato con la lettura della relazione del commissario Flavio Gorni, come invece avrebbe voluto la maggioranza, il consiglio comunale straordinario convocato in merito alle vicende che hanno portato allo scioglimento della Protezione Civile di Ventimiglia dopo le dimissioni di massa di circa quaranta volontari.

«(La relazione, ndr) Non è oggetto del consiglio comunale di questa sera – ha detto il consigliere di minoranza Enrico Ioculano -. Noi vogliamo sapere i motivi che hanno portato alle dimissioni dei volontari. Presentare una relazione significa voler sviare l’attenzione».

Dopo diversi minuti di polemica, su suggerimento del consigliere di maggioranza Roberto Nazzari, il presidente del consiglio comunale Andrea Spinosi ha lasciato che il consigliere di minoranza Massimo D’Eusebio illustrare la mozione presentata.

«Siamo qui per le smanie di potere di una persona, un novello Re Sole – ha esordito D’Eusebio, riferendosi al sindaco Gaetano Scullino -. Siamo qui perché si voleva conquistare, tipo Risiko, la Protezione Civile e nel contempo boicottare il vice sindaco (Simone Bertolucci, che pochi giorni fa ha rinunciato, rimettendola nelle mani del sindaco, la delega alla Protezione Civile, ndr)». E ancora: «Il nostro sindaco voleva schiavi o dipendenti, perché da quando si è insediato voleva che facessero giardinieri, spargessero il sale, facessero gli ausiliari del traffico. C’è stata anche un’occasione in cui i vigili del fuoco hanno ordinato facessimo vigilanza per gli incendi ma c’erano anche i vaccini. Da tutti questi avvenimenti sono iniziate le ritorsioni: non arriva la rete, non arrivano i guanti, non arrivano i decespugliatori e non arrivavano le divise. Non arrivano manco quelle. E queste cose qui sono iniziate due anni fa. 
Cosa fa il sindaco: licenzia in tronco il caposquadra. E allora ci troviamo con i primi incendi e dobbiamo chiamare i volontari da Ospedaletti, da Dolceacqua. Le dico una cosa: lei non può trattare la Protezione Civile come una pratica qualsiasi. Usarla per ridicolizzare la Lega, se già non bastasse Salvini». «Quando ci scappa il morto è colpa sua», ha concluso D’Eusebio, rivolgendosi sempre a Scullino.