Da “levatrici” a professioniste, oggi è la loro giornata
Oggi, 5 maggio, è la giornata mondiale delle ostetriche e dal 1991 si celebra una figura che, la maggioranza di noi ha incontrato almeno una volta nella vita. Una specializzazione sanitaria dedicata alla donna, dall’adolescenza, alla gravidanza, dal post parto alla menopausa: l’ostetrica è sempre stata una figura fondamentale ed essenziale nei secoli ed oggi altamente professionale.
Ad Imperia la capo sala del reparto ostetricia è Serena Fanari che in 17 anni di lavoro ha visto e aiutato a nascere oltre 1000 bambini. «L’ostetrica è una figura che segue la donna in tutte le fasi della sua vita, con autotomia professionale data un percorso di studi e da un codice deontologico. Il nostro ruolo è collegato alla salute della donna e va dall’assistenza in corsia infermieristica a quella ambulatoriale, dall’assistenza durante il parto all’allattamento nel periodo di degenza» spiega la capo sala.
Quest’anno si celebra la 31esima giornata legata all’ostetrica, che pur rimanendo un lavoro prettamente femminile, vede anche la formazione di uomini. «Abbiamo un ostetrico uomo, impiegato presso il consultorio e le basi dell’ostetricia, rispetto a quando si parlava di levatrice, sono per fortuna evolute in senso professionale. Dopo un corso triennale è necessario accedere ad un esame e per poter praticare è necessario effettuare almeno 40 parti in autonomia» commenta Serena.
E in epoca Covid come lavorano le ostetriche? «I bambini per fortuna sono nati anche durante la pandemia. Abbiamo sempre cercato di far entrare i papà in sala parto, tutelando il nuovo nucleo familiare, per un’esperienza che va vissuta insieme».