Ospedaletti, vendita del Byblos: la minoranza diserta il consiglio per protesta

30 maggio 2022 | 19:35
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Ospedaletti, vendita del Byblos: la minoranza diserta il consiglio per protesta
Ospedaletti, vendita del Byblos: la minoranza diserta il consiglio per protesta
Ospedaletti, vendita del Byblos: la minoranza diserta il consiglio per protesta

Le opposizioni sul piede di guerra: “Disattesi gli impegni presi in campagna elettorale”. La replica di Cimiotti: “Con i soldi investiremo sul patrimonio pubblico”

Ospedaletti. Caso vendita del compendio immobiliare che ospita Byblos ed ex Betise a fondo d’investimento straniero per 2,8 milioni di euro, le opposizioni disertano il consiglio comunale e la maggioranza Cimiotti approva le modifiche al piano delle alienazioni in solitaria. Si è arrivati alla rottura in seno all’amministrazione civica sulla pratica che sta facendo discutere da giorni la cittadina delle rose.

I gruppi di Ospedaletti per Tutti e Viviamo Ospedaletti, composti dai consiglieri Blancardi, Taggiasco, Lugarà e D’Orazio, hanno deciso di non partecipare alla seduta odierna del “parlamentino” ospedalettese, convocata alle 19, in segno di pretesta nei confronti del primo cittadino che, a loro dire, “con questa valorizzazione sta disattendendo gli impegni presi in campagna elettorale”.

«Oltre che per il Byblos sono arrivate manifestazione d’interesse anche per altri immobili comunali, – ha spiegato il sindaco Daniele Cimiotti, di fronte alle sedie vuote delle opposizioni -. Naturalmente pensiamo che questa sia un’ottima occasione perché, come detto più volte anche in campagna elettorale, noi vendiamo per comprare, non certo solo per vendere per il gusto di vendere. Stiamo seguendo esattamente quello che avevamo promesso agli elettori. Con il ricavato andremo a mettere a frutto le aree della pista ciclabile che genereranno introiti per il Comune maggiori di quelli che oggi provengono dagli affitti del ristorante Byblos». «Mi dispiace che la minoranze non siano presenti perché il consiglio comunale è il luogo deputato per discutere e confrontarsi sulle scelte riguardanti la città», ha chiosato il vicesindaco Anna Bregliano.

Biblos betise Ospedaletti

In una nota congiunta, i gruppi di opposizione comunicano che “i membri di minoranza tutti, Paolo Blancardi, Valentina Lugarà, Maurizio Taggiasco e Manuel D’Orazio, hanno rinunciato a partecipare al consiglio comunale di oggi (convocato il 26/05 ore 16,18), avente ad oggetto, tra gli altri punti all’ordine del giorno: la “vendita di immobili”. Si vuole fare presente che viene disatteso il programma elettorale dell’amministrazione che si fondava sul principio di “evitare la vendita del patrimonio immobiliare”, impegnandosi a non alienare i beni comunali ed a preservarli (ed eliminando dai documenti ufficiali relativi al piano delle alienazioni la vendita degli immobili già indicati dalla precedente amministrazione).

Con un preavviso di soli pochi giorni invece è stata ora inserita la vendita del compendio Byblos da concludersi entro il corrente anno 2022 (a cui pare ne seguiranno altre…), a seguito di una programmazione su richiesta di soggetti terzi interessati. In merito esprimiamo la nostra contrarietà a tale iniziativa, peraltro relativa ad un compendio che è uno dei pochi beni di proprietà comunale che ha una rendita annuale fissa e continuativa e, di non poco conto, il fatto che da lavoro a circa 20 persone, in più con un potenziale economico in aumento a favore delle casse comunali qualora vi fosse la volontà amministrativa di locare i locali cd. ex Betise. Soltanto lo scorso 9 maggio era stato approvato dal consiglio comunale il Documento Unico di Programmazione 2022/2024 ove non era prevista la vendita di alcun bene comunale ed ora invece?

Non sarebbe stato opportuno interpellare la popolazione ed informarla su tali scelte stante il cambio di programmazione politica? O quantomeno effettuare delle riunioni monotematiche e consigli comunali monotematici sul tema delle vendite? Le vendite del patrimonio immobiliare, oltre ad avere regole ben precise, devono avere una finalità pubblica e si deve programmare anche il necessario reinvestimento delle somme.  Vorremmo inoltre avere impegni e progetti rivolti alla riqualificazione di aree particolari, come ad esempio il terrapieno di Pian D’Asche’, attraverso una visione che non guardi solo a ritorni economici, ma che diano ampio respiro ad attività di tipo sociale, ricreativo e culturale per il bene del paese, che resta sempre un bene”.