In Liguria investimenti per oltre 14 miliardi di euro, Toti: «Permetteranno alla regione di diventare tra le più competitive nei prossimi 5 anni»
«Infrastrutture vuol dire anche accessibilità turistica e possibilità di insediarsi per le imprese nel nostro territorio con efficienza»
Genova.Oltre quattordici miliardi di euro per le Infrastrutture della Liguria. È stato questo il tema del convegno che si è svolto questa mattina al Palazzo della Borsa “Liguria infrastrutture: mobilità, ambiente, sicurezza” alla presenza del presidente di Regione Liguria Giovanni Toti, l’assessore alle Infrastrutture, al Lavoro e allo Sviluppo Economico, insieme ai rappresentanti dei sindacati, le Authority portuali del Mar Ligure occidentale e orientale, l’amministratore delegato di Autostrade per l’Italia Roberto Tomasi, l’amministratore delegato di Webuild Pietro Salini, il Commissario straordinario del Terzo Valico Calogero Mauceri, il Commissario straordinario varianti Aurelia Matteo Castiglioni, il Commissario straordinario per il completamento del raddoppio ferroviario del Ponente Vincenzo Macello, il Commissario straordinario per il completamento del raddoppio della Pontremolese Mariano Cocchetti e rappresentanti della Commissione Trasporti della Camera.
Gli oltre 14 miliardi sono il risultato di 1 miliardo di euro per interventi su infrastrutture, difesa del suolo e Protezione civile della Regione Liguria; 2,8 miliardi di euro per gli investimenti legati al Pnrr e alla realizzazione della nuova Diga di Genova; 8 miliardi di euro per le opere di Rfi per tra Terzo Valico, nodo ferroviario, nodo del Campasso, raddoppio della tratta nel ponente ligure e la Pontremolese nello spezzino; il piano di Anas per le Aurelie Bis, in parte già realizzate, a cui si aggiungono tutti gli interventi sulle strade ex provinciali, per un totale di 2,45 miliardi di euro.
«Le infrastrutture per la Liguria sono tutto – ha spiegato il presidente della Regione Liguria – perché rappresentano la competitività dei nostri porti, delle imprese del Nord Ovest, ma anche dell’Italia, perché si tratta del settore più produttivo del paese. Infrastrutture vuol dire anche accessibilità turistica e possibilità di insediarsi per le imprese nel nostro territorio con efficienza. Oggi parliamo di un lavoro integrato tra la nuova Diga, il Terzo Valico, le nuove banchine in porto, l’ultimo miglio dei binari, il passante di Genova, il raddoppio a Ponente, la Pontremolese, la nuova stazione crocieristica di Genova come quella di Spezia. Si tratta quindi di un lavoro gigantesco che si sta allineando e che renderà la Liguria una delle Regioni più competitive d’Italia nei prossimi 4-5 anni e non è un caso che larga parte del Pnrr venga investito sulle infrastrutture della nostra regione. Si tratta di un momento unico per la Liguria, ci abbiamo lavorato negli ultimi cinque anni e nei prossimi concretizzeremo quello che i liguri aspettano da almeno un trentennio. Mi auguro che la presenza qui di tutti i commissari di Governo, di Rete ferroviarie Italiane, del Gruppo Salini e di tutti i protagonisti di questa rinascita sia significativa come lo è stato fino ad oggi il modello Genova».
«Le infrastrutture per Regione Liguria negli ultimi anni sono diventati una priorità assoluta – ha spiegato l’assessore alle Infrastrutture – perché parliamo di opere fondamentali per una terra stretta fra il mare da un lato e i monti dall’altro. Ci siano quindi ritrovati a lavorare in primis alla realizzazione e la messa in sicurezza di strade, autostrade, ferrovie e opere portuali per favorire la mobilità di persone, lavoratori e merci ma contemporaneamente abbiamo portato avanti anche il grande progetto della Ciclovia Tirrenica per uno sviluppo sostenibile ma che sarà in grado di offrire un ulteriore impulso turistico alla Liguria. La difesa del suolo ma anche l’aumento della resilienza del territorio sono diventate altre opere prioritarie, non solo intervenendo sui problemi causati da un’emergenza, ma promuovendo lavori in grado di rafforzare il territorio ed evitare ulteriori danni in futuro».
«Il lavoro, in ogni settore, è uno dei temi più delicati da affrontare. A mio avviso deve tornare ad essere il tema centrale perché senza il lavoro, ed anzi aggiungo, senza la dignità del lavoro ed il rispetto del lavoratore, non ci può essere progresso e sviluppo – ha spiegato l’assessore regionale al Lavoro -. Per questo ho sempre ritenuto doveroso un confronto costante con i sindacati, perché i problemi vanno affrontati assieme per raggiungere il risultato sperato e in questi anni sono stati fatti tanti passi avanti. Mi piace citare un esempio che può essere marginale ma che rappresenta appieno il senso del nostro impegno quotidiano: tra quelli più penalizzati dal primo lockdown possiamo certamente annoverare i tanti lavoratori, e soprattutto le tante lavoratrici, che operano nelle mense scolastiche. Per loro non vi era alcun sostegno, nessun ammortizzatore sociale, i sindacati ci hanno presentato immediatamente il problema e come Regione siamo riusciti a dare una risposta e a far avere loro un sostegno economico necessario per andare avanti. Per concludere, ribadisco che il dialogo costante e l’impegno comune di sindacati, istituzioni ed enti datoriali deve essere improntato a migliorare le condizioni dei lavoratori, garantire stipendi equi, vigilare per la sicurezza sul luogo del lavoro, combattere le infiltrazioni della malavita, sostenere lo sviluppo e le aziende che danno lavoro nel rispetto delle regole».
«Il porto e la logistica assumono in Liguria un valore altamente. Per troppi decenni la nostra regione ha scontato un deficit infrastrutturale che, unito ai tempi dettati dalla burocrazia, ha fortemente rallentato ogni ipotesi di sviluppo economico – sottolinea l’assessore regionale allo Sviluppo economico -. Dobbiamo sfruttare occasioni d’incontro come questa, per ribadire al governo l’importanza che avranno nei prossimi anni questi temi per la crescita del nostro sistema portuale, anche grazie all’arrivo di importanti risorse che, ci auguriamo, porteranno finalmente a compimento la realizzazione di interventi vitali per la crescita futura dell’intero Nord-Ovest, come il completamento del Terzo Valico, il raddoppio della Ferrovia di Ponente, il nodo di Genova, la Pontremolese e l’oramai “mitologica” Gronda. Il nostro lavoro nel frattempo non si fermerà e continuerà ad essere orientato nell’ottica di una sempre più stretta sinergia pubblico-privato che, anche con strumenti di agevolazione economica come quello delle Zone Logistiche Semplificate di Genova e della Spezia, consentirà alle nostre aziende di continuare a fare impresa nel nostro territorio, avvicinandole al contempo ai mercati più competitivi d’Europa».