Frontalieri italiani a Monaco, il telelavoro è fermo al palo

A bloccare l’accordo è la burocrazia. Già persi 800 posti di lavoro
Monaco. A oltre un anno dalla firma dell’accordo sul telelavoro per i frontalieri italiani che lavorano nel Principato di Monaco è ancora tutto fermo al palo. A denunciare la situazione di stallo è il segretario dell’associazione Fai Frontalieri Roberto Parodi.
«È assurdo che la burocrazia parlamentare, dopo oltre un anno dalla firma, non abbia ancora ratificato l’accordo sul telelavoro per i nostri frontalieri nel principato di Monaco – dichiara – Ci chiediamo quanti posti di lavoro dobbiamo ancora perdere affinché un semplice passaggio parlamentare venga calendarizzato». Il ritardo nella ratifica dell’accordo comporta continui rifiuti, da parte della direction du travail di Monaco, di siglare nuovi contratti con lavoratori italiani.
«Nelle settimane scorse – aggiunge Parodi – Abbiamo sollecitato la nostra ambasciata a Monaco chiedendo un intervento presso il ministero. Ieri in ambito della consulta regionale abbiamo chiesto un intervento di tipo politico dalla regione. Abbiamo inoltrato copie dei rifiuti di contratto direttamente alla segreteria del ministro degli esteri Di Maio e del lavoro Orlando. Non c’è più tempo ricordo che fino a oggi si sono persi 800 opportunità di contratti di lavoro che a causa di questa mancanza della ratifica sono andati a solo lavoratori francesi».