Ex Barellai come il Saint Charles, dopo il covid le privatizzazioni vacillano

Costarainera. Scoppia un caso Saint Charles bis a Costarainera dove si trova l’ex centro elioterapico “Barellai”, ceduto da Arte Genova (ex istituto case popolari) nel luglio 2020, per la cifra di 5,3 milioni di euro. A sollevare il polverone è stata ieri l’opposizione consigliare guidata dall’ex primo cittadino Antonello Gandolfo, intervenuto con un’interrogazione per chiedere lumi al sindaco in carica Pietro Mareri, arrivando ad ipotizzare la costituzione di una commissione d’indagine volta approfondire le cause che stanno tenendo in stand by la riapertura dell’ex Hospice affacciato sull’Aurelia da una parte e sul mare dall’altra (vedi correlato).

Stando a quanto si apprende, delle sorti dell’ex Barellai – un tempo struttura di eccellenza. gestita direttamente dal sistema sanitario ligure – si è tornato a parlare circa due settimane fa nella sede di Regione Liguria. A volere l’incontro tra il sindaco di Mareri e i vertici della cooperativa che ha preso in gestione la struttura, è stato il presidente e assessore alla Sanità regionale Giovanni Toti. Il privato, per il tramite dei propri legali, avrebbe chiesto  al Comune di Costarainera la revisione della convenzione discussa già dalla precedente giunta Gandolfo (della quale Mareri era vicesindaco), a fronte delle mutate condizioni dovute all’avvento del Covid. Una situazione del tutto analoga a quella del Saint Charles di Bordighera, la cui riapertura è appesa al filo delle trattative tra Regione e Istituto Clinico Ligure di Alta Specialità di Rapallo, che si era aggiudicato la gara per la privatizzazione e contestuale riapertura di ospedale e pronto soccorso nella città delle palme.

Interpellato sul punto, il sindaco Mareri preferisce “non commentare” al momento gli ultimi sviluppi legati alla riapertura dell’ex Barellai, in attesa del consiglio comunale in programma per martedì, dove sarà chiamato a replicare all’interrogazione presentata dai componenti dell’opposizione.