Il caso

Detenuti in rivolta nel carcere di Imperia, Pagani (Uil): «Distrutto secondo piano»

Protesta sedata solo alle 4,30 della scorsa notte. Arrivati agenti polizia penitenziaria anche da Genova

Imperia. Ci sono volute ore per sedare la rivolta dei detenuti scoppiata ieri nel carcere di Imperia. A dar manforte agli agenti della polizia penitenziaria imperiesi, sono arrivati anche i colleghi di Genova: gli agenti sono riusciti a riportare l’ordine solo nel cuore della notte, alle 4,30, quando non senza difficoltà hanno riportato i detenuti nelle loro celle.

A darne notizia è Fabio Pagani, segretario della Uil Polizia Penitenziaria, che parla di uno scenario di «vera e propria distruzione», con  «il secondo piano dell’istituto “raso al suolo”, un corridoio al limite della percorribilità». «La protesta messa in atto da alcuni detenuti è rientrata notte inoltrata, senza che la polizia penitenziaria abbia dovuto far ricorso ad atti di forza – spiega il segretario Uil -. Non posso non ringraziare tutto il personale, la polizia penitenziaria di Imperia esausta, il supporto degli uomini e delle donne di Genova intervenuti questa notte per aver gestito con esemplare professionalità ed equilibrio ore di tensione».

«Ora – conclude Pagani – Occorre l’intervento tempestivo dell’amministrazione che ci auguriamo trasferisca in altra sede i detenuti che hanno capeggiato la protesta». La situazione ora è sotto controllo, ma secondo il sindacalista la protesta di Imperia può rappresentare la spia di un disagio più ampio, per il quale è richiesta attenzione, soprattutto vista la carenza di organico della polizia penitenziaria nel carcere imperiese.

 

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