L'emergenza

Bomba day, un esercito di volontari per l’accoglienza nei comuni di Taggia e Riva Ligure

Gli artificieri dell'esercito sono impegnati nel despolettamento dell'ordigno, mentre i volontari accolgono gli sfollati

Taggia. Protezione civile, croce rossa italiana, pubbliche assistenze locali. Sono centinaia i volontari che hanno risposto all’appello dei comuni interessati dall’emergenza bomba, dando il loro supporto fondamentale per allestire i centri di accoglienza destinati alle popolazioni sfollate dalle proprie abitazioni per le operazioni di disinnesco dell’ordigno bellico da parte degli artificieri dell’Esercito Italiano.

«Siamo una cinquantina di volontari della Croce Rossa – spiega Cristiana Pepino, delegata regionale della Croce Rossa Italiana -. Siamo impegnati nel trasferimento dei pazienti delle Rsa inserite nella zona rossa e dei pazienti domiciliati e trasferiti anche loro in zone sicure e nei due campi per l’accoglienza dei positivi al Covid. Abbiamo poi dodici volontari del corpo militare della Croce Rossa».

Lo sgombero delle persone più fragili è iniziato già ieri, con il trasferimento degli anziani ricoverati nelle Residenze assistite che si trovano nella zona rossa. Le operazioni dovrebbero concludersi al massimo alle 21. Anziani e malati saranno riportati a casa dai volontari che li hanno trasferiti. «L’Asl ha attivato otto ambulanze, poi abbiamo autovetture per i pazienti che sono autonomi nel camminare e soprattutto per i pazienti covid, abbiamo un doblò attrezzato che si occupa di questi trasferimenti» dice Pepino.

Il maggior numero di volontari è quello della Protezione civile, come spiega la responsabile provinciale Alessandra Cerri: «Sono impegnati in questo momento 80 volontari su Taggia, 40 su Sanremo e 20 su Riva Ligure, quindi siamo molto soddisfatti dell’avvicendamento di tutti questi volontari perché effettivamente hanno un grandissimo cuore, hanno sacrificato una domenica per tutti noi. Sta andando bene, le cose stanno proseguendo nella maniera corretta, tutto è nei tempi, siamo contenti. Speriamo che finiscano un po’ prima ma sicuramente la disponibilità è completa fino alle 21».

Un “test”, quello di oggi, che dimostra la capacità di organizzazione della macchina di accoglienza, in grado di mobilitare, a stretto giro, la colonna mobile: «Abbiamo stoppato il numero dei volontari – aggiunge Cerri – Altrimenti sarebbero stati molti di più. Siamo stati fortunati perché ad Arma di Taggia i volontari sono già in numero congruo, ma in caso di necessità 200/250 persone si muovono molto velocemente per sopperire ai bisogni dei vari Comuni con la colonna mobile della protezione civile. Oggi abbiamo uomini che arrivano da Cervo, da Dolceacqua, insomma da tutta la provincia. Tutti si sono messi in gioco per questa emergenza bomba».

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