Disinnesco

Bomba day, presentato a Taggia il piano di emergenza: «L’ordigno può scoppiare, chiediamo massima collaborazione dei cittadini»

Fondamentale che popolazione abbia fiducia nelle istituzioni: «Al lavoro veri professionisti»

Arma di Taggia. E’ un ordigno inesploso ma funzionante e potenzialmente letale quello rinvenuto lo scorso mese nel greto del torrente Argentina, tra i Comuni di Taggia e Riva Ligure. A spiegarlo stamane nella sala consiliare del Comune di Taggia, nel corso della presentazione del piano di emergenza elaborato in questi giorni grazie al coordinamento della Prefettura, è il maggiore Elvio Pascale, del 32/mo Reggimento del Genio Guastatori della Brigata Taurinense, di Fossano (Cuneo): «La bomba può scoppiare, malgrado sia risalente al secondo conflitto mondiale, è funzionante e la sicurezza è un aspetto da sottolineare».

Domenica 15 maggio, circa 10mila persone dovranno lasciare le loro case e attività commerciali entro le 9 del mattino, per rientrare alle 21 (ma i tempi potrebbero ridursi). Si tratta prevalentemente di residenti a Taggia, Riva Ligure e, in minima parte, a Sanremo, che saranno evacuati per le operazioni di despolettamento della bomba di aereo dissotterrata nel torrente Argentina. Si tratta di un ordigno statunitense del peso di circa mille libbre equivalenti a 454 chilogrammi, 250 dei quali di esplosivo. «Per noi le operazioni sono già iniziate, lo scorso 10 maggio, quando abbiamo inviato li nostro personale specialistico per realizzare la camera di espansione, dove sarà collocato l’ordigno per minimizzare i rischi dovuti a una possibile esplosione», ha spiegato il maggiore.

LE OPERAZIONI. Nel dettaglio, le operazioni inizieranno alle 9 del mattino e vedranno impegnati 25 militari dell’esercito. Per prima cosa, l’ordigno verrà spostato, attraverso un sistema di corde e tiranti, dal camion dove attualmente è riposto alla camera di espansione, realizzata con gabbioni metallici rivestiti da tessuto non tessuto e con all’interno la sabbia. Una sorta di bunker, in grado di diminuire la potenza devastatrice della bomba in caso di esplosione. «Rimuoveremo le spolette all’ordigno con una chiave a razzo telecomandata, a una distanza di sicurezza di circa 150 metri. Nel caso in cui le spolette non dovessero svitarsi, taglieremo la parte di bomba interessata con un macchinario che spruzza un getto di acqua e di sabbia». Una volta che la bomba sarà messa in sicurezza, il personale dell’esercito distruggerà il sito e le spolette. «Quest’ultime – ha specificato il maggiore – Contengono una microcarica booster che fa partire la massa più grande di esplosivo». L’ordigno sarà successivamente traportato alla cava di frazione Bevera a Ventimiglia a bordo di mezzi dell’esercito, dove sarà distrutto per combustione.

Sul perché non sia esploso, ci sono almeno due ipotesi: «Potrebbe trattarsi di un difetto di fabbrica – spiega l’esperto – Ma può essere che non abbia impattato sul terreno con la giusta angolazione e che abbia spanciato, senza permettere l’attivazione delle spolette».

LA MACCHINA DELLA SICUREZZA. «Complessivamente, tra sabato e domenica saranno impegnate 200 unità delle forze di polizia, che saranno impegnate nel presidiare la zona rossa, con i varchi di accesso e l’eventuale allontanamento dei non autorizzati; ma anche nel controllo del territorio, in particolare contro episodi di sciacallaggio». A dichiararlo, nell’ambito della presentazione del piano di emergenza, è stato il questore di Imperia, Giuseppe Felice Peritore. «A questo scopo – ha aggiunto – sarà intensificata la visione della videosorveglianza. E’ possibile segnalare al 112 qualsiasi comportamento anomalo che possa essere di interesse verificare». Per l’occasione saranno effettuati servizi in divisa e in borghese.

L’EVACUAZIONE. «Siamo in prossimità dell’avvio delle operazioni di accoglienza – ha detto il sindaco di Taggia, Mario Conio -. Si è fatto un bilancio di quanto è stato fatto e di quanto si farà nelle prossime ore, direi che ci stiamo facendo trovare pronti. La macchina organizzativa ha definito le linee di intervento. Noi abbiamo un polo di accoglienza importante perché il numero di persone da evacuare si attesta per Taggia intorno alle 8mila unità. Questo polo sarà organizzato presso i plessi scolastici cittadini. Ci stiamo attrezzando con la Protezione Civile, sia comunale che regionale: si parla di circa 70 addetti che dovranno gestire queste operazioni». All’accoglienza degli sfollati saranno dedicate tutte le scuole: «Abbiamo destinato i vari plessi a finalità diverse – ha spiegato Conio – Ad esempio la scuola Ruffini accoglierà famiglie con anziani, proprio perché ha caratteristiche che rendono più agevole questo tipo di ospitalità; la Soleri accoglierà famiglie con bambini e il centro operativo che vedrà coinvolto il comune, la protezione civile e le forze dell’ordine. Ci sarà poi il servizio mensa che preparerà le pietanze che verranno poi distribuite all’interno di una grande tensostruttura che sarà all’interno delle due scuole. Abbiamo poi un altro istituto, Regina Margherita, che anche in questo caso riceverà le famiglie. Poi un altro grande parcheggio presso l’ex sferisterio che dovrà andare ad accogliere tutte le auto delle persone che autonomamente si sposteranno da Arma; il campo sportivo Marzocchini destinato ai circa 100 positivi Covid del Comune di Taggia, che avranno un parcheggio dedicato, aree dedicate a loro, personale sanitario dedicato a loro e un servizio mensa. Ci sarà un importante presidio di Croce Rossa sia a servizio della comunità della valle Argentina e un servizio mirato per i positivi Covid. Importante è stato il coordinamento con Prefettura e Protezione Civile, che ci ha permesso in pochi giorni di mettere in campo quello che forse qualche giorno fa era difficile immaginare».

«E’ una macchina imponente, che vede coinvolto il 35 percento della popolazione, con diverse tipologie di persone e necessità – ha aggiunto il sindaco di Riva Ligure Giorgio Giuffra -. Abbiamo dato priorità ai più fragili, ma non abbiamo voluto lasciare nessuno indietro, quindi tutti i 1.146 individui che dovranno essere evacuati avranno una loro sistemazione. Abbiamo pensato a un’area di accoglienza presso i giardini di Don Luigi Aichino, assieme alle opere parrocchiali e all’asilo infantile San Giuseppe per le persone che non hanno gravi problemi di salute o particolari patologie; una seconda area per i Covid positivi all’interno del campo sportivo comunale con annesso parcheggio dedicato. Ringrazio il sindaco di Santo Stefano Al Mare Marcello Pallini per aver messo a disposizione l’ex casa di riposo D’Albertis che ospiterà i degenti della Rsa Le Grange». «Uno dei primi obiettivi che ci siamo posti anche con il sindaco Conio è quello di evitare possibili azioni di sciacallaggio – sottolinea – Importante dare non solo l’idea che ci sia sicurezza ma anche la percezione che le forze dell’ordine, che ringrazio davvero con il cuore, siano presenti sia con vetture di istituto sia in borghese, e che le nostre videocamere tengano presidiati quei punti che devono essere evacuati».

L’APPELLO AI CITTADINI. «Vorrei lanciare un appello ai cittadini – ha detto il prefetto di Imperia Armando Nanei, che ha presenziato, stamane, all’incontro con autorità civili e militari nella sala consiliare tabiese – L’appello è quello di rispettare le ordinanze dei sindaci e tutte le nostre disposizioni, allontanandosi dalle proprie abitazioni in maniera molto tranquilla e ordinata. E’ un’operazione che durerà qualche ora, non giorni, è chiaro che comporterà disagi, ma credo che il vantaggio di allontanarsi dalle proprie abitazioni per quel tempo necessario e nelle strutture opportunamente messe a disposizione da sindaci e dai volontari di Protezione civile credo che sia un sacrificio assolutamente utile che si deve affrontare». «Speriamo che ci sia bel tempo – aggiunge il prefetto – Per il resto, tutte le opportune misure di sicurezza, anche per i reati contro il patrimonio, il cosiddetto sciacallaggio, sono state messe in campo dalle forze dell’ordine coordinate dal questore, massima autorità di pubblica sicurezza. Credo che da questo punto di vista, i cittadini possano passare una giornata tranquilla».

«Adesso è il momento della responsabilità – aggiunge Conio, lanciando un appello -. Faccio un invito ai miei concittadini perché chiaramente questa operazione non è stata voluta da nessuno: ci stiamo trovando ad affrontare una situazione straordinaria, chiedo la massima collaborazione perché c’è un impegno da parte di tutti i soggetti coinvolti a rendere minimi i disagi. Non dimentichiamoci però che è un’operazione che ha un coefficiente di rischio significativo, quindi era giusto e doveroso trattarla con tutte le attenzioni del caso come stiamo facendo».

I COSTI.  Le operazioni di despolettamento della bomba di aereo dissotterrata nel torrente Argentina costeranno ai due Comuni interessati, Taggia e Riva Ligure, complessivamente 50mila euro circa. Questa è la cifra messa a bilancio nel capitolo delle somme urgenze dall’amministrazione tabiese e da quella guidata dal sindaco Giuffra. «E’ un’operazione che ha un costo – ha affermato Mario Conio – Abbiamo comunque attivato una somma urgenza, in quanto il disinnesco viene trattato come una calamità naturale. Le voci di spesa sono parecchie, come ad esempio il servizio mensa e l’accoglienza. Il nostro impegno economico potrebbe variare tra i 30 e i 40mila euro». Conclude Conio: «Attiveremo, comunque, le procedure per chiedere il rimborso al ministero o alla protezione civile». Per quanto riguarda Riva Ligure, il sindaco Giorgio Giuffra ha dichiarato: «La nostra spesa si aggira attorno ai 15mila euro, compreso le derrate alimentari per le persone allontanate, le sanificazioni e il costo delle navette trasportare le persone non auto munite. Il prefetto di Imperia, Armando Nanei, ha sottolineato: «L’operazione andava fatta per una questione di sicurezza pubblica e viene gestita dallo Stato con le sue articolazioni sul territorio». La protezione civile regionale metterà a disposizione 300 brandine, che saranno allestite in due palestre comunali di Taggia per ospitare persone fragili.

GLI ARTIFICIERI, GLI ESPERTI DEL GENIO GUASTATORI. Ad occuparsi del disinnesco sarà il 32° Reggimento Genio Guastatori, comandato dal Colonnello Alberto Autunno, inquadrato nella Brigata Alpina Taurinense della quale è l’unità specialistica deputata al supporto diretto per lo svolgimento della funzione di supporto al combattimento. I principali compiti del reggimento sono quelli di fornire supporto alla mobilità, alla contro mobilità, alla protezione e sopravvivenza, supporto generale e supporto all’intelligence.

Il 32° Reggimento Genio Guastatori è responsabile della bonifica del territorio nazionale dai residuati bellici per le regioni Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta. Nel solo 2021 sono stati condotti un totale di 158 interventi con la distruzione di ben 520 ordigni, di cui 436 rinvenuti in Piemonte, 82 in Liguria e 2 in Valle d’Aosta. Incaricati di questo delicato compito gli Artificieri del 32° Guastatori e in particolare i team CMD (Conventional Munitions Disposal-Bonifica Ordigni Convenzionali), che garantiscono 24 ore su 24, per 365 giorni l’anno, una pronta ed efficace risposta alla ancora attuale minaccia degli ordigni bellici inesplosi. Alcuni degli interventi di maggior rilievo negli ultimi anni sono stati la bonifica di tre bombe d’aereo da 500 libbre, di cui una rinvenuta a maggio 2018 nei pressi del Complesso del Lingotto di Torino e due rinvenute rispettivamente in via Nizza a Torino nel novembre 2019 e a Campo Ligure, Genova, nel luglio 2020. Il 32° contribuisce a contrastare la minaccia dei residuati bellici non solo attraverso le bonifiche, ma anche con le attività di prevenzione a favore degli istituti scolastici e degli enti territoriali, in collaborazione con l’Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra (ANVCG) e la Protezione Civile dell’Associazione Nazionale Alpini.

leggi anche
Le disposizioni
“Bomba day”, cambia la viabilità a Taggia: ecco l’ordinanza di evacuazione
Aggiornamento
“Bomba day”, gestione accoglienza: ecco il piano operativo del Comune di Taggia