Taggia. Sono iniziate ufficialmente alle 9,59 le operazioni di disinnesco della bomba d’aereo statunitense da 454 chilogrammi, di cui 250 di esplosivo, rinvenuta a fine aprile nell’alveo del torrente Argentina, tra i Comuni di Arma di Taggia e Riva Ligure.
Gli artificieri del 32/mo Reggimento del Genio Guastatori della Brigata Taurinense hanno iniziato a spostare, attraverso un sistema di corde e tiranti, il pesante ordigno dal camion in cui si trova alla camera di espansione, realizzata con gabbioni metallici rivestiti da tessuto non tessuto e con all’interno la sabbia. E’ in questo “bunker” che verranno poi rimosse le spolette, attraverso l’utilizzo di una chiave a razzo telecomandata, a una distanza di sicurezza di circa 150 metri. «Nel caso in cui le spolette non dovessero svitarsi – ha spiegato il maggiore Elvio Pascale – Taglieremo la parte di bomba interessata con un macchinario che spruzza un getto di acqua e di sabbia».
La popolazione sfollata (circa 8mila persone solo a Taggia e oltre mille a Riva Ligure) ha risposto bene alle ordinanze dei sindaci dei due comuni. In tanti, soprattutto anziani, ma anche famiglie con bambini piccoli, hanno lasciato le loro case per raggiungere i rispettivi centri di accoglienza.
Mentre nel punto di comando avanzato, allestito all’interno della scuola Soleri, prefettura e vertici delle forze dell’ordine coordinano le operazioni, alla spicciolata i cittadini hanno raggiunto le strutture adibite all’accoglienza. Tra gli sfollati c’è anche Giuliano, detto Giuly, il gatto bianco e grigio di un ragazzino giunto insieme alla madre. «Sono preoccupato per lui – dice il giovane – Ho paura che scappi». Per il resto, avverte la madre: «Spero che la giornata di oggi insegni ai più giovani cosa significa dover lasciare casa da un momento all’altro, come sta succedendo in Ucraina. Almeno i ragazzi come mio figlio potranno imparare qualcosa».
Anche il cagnolino Argo, tre mesi appena, trascorrerà la giornata al campo di accoglienza insieme alla sua padrona. Per gli amici a quattro zampe, l’amministrazione comunale ha predisposto un’area apposita dedicata allo sgambettamento.
«Trascorreremo una giornata diversa, il centro storico di Taggia è molto bello e qui hanno preparato tutto», dice una signora a capo di una comitiva di 32 anziani arrivati ieri da Monza e sfollati dall’albergo sito nella zona rossa di Taggia: «C’è anche mia sorella con me, ha 93 anni. Siamo tranquilli perché hanno pensato proprio a tutto».
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