Terra bruciata: le terribili immagini di ciò che resta dopo il devastante incendio tra Poggi e Torrazza
Animali bruciati vivi, rifiuti di ogni genere e alberi in cenere, ecco cosa rimane del bosco dopo l’incendio sopra Poggi e Torrazza
Imperia. Cadaveri di animali carbonizzati, vegetazione distrutta e cenere. Cumuli di cenere. A distanza di due giorni dal disastroso incendio divampato nella notte di Pasqua tra Poggi e Torrazza, siamo tornati sul posto per vedere i danni causati dalle fiamme che per ore hanno consumato la boscaglia della zona.
Lo spettacolo che si é parato davanti ai nostri occhi é stato semplicemente desolante: una vasta area di macchia mediterranea è andata in fumo lasciando al suo posto un paesaggio brullo fatto di cenere e arbusti carbonizzati.
Il fuoco tuttavia non ha attecchito solo nelle sterpaglie ma ha anche aggredito alberi ben più grandi le cui radici stanno ancora bruciando sotto terra emettendo sinistri pinnacoli di fumo che si innalzano dai buchi del terreno.
Il dramma del rogo non ha però colpito solamente la vegetazione; basta infatti smuovere un po’ di sassi e guardare sotto la cenere per trovare ciò che resta di decine di poveri animali bruciati vivi mentre cercavano di fuggire lontano dalle fiamme o nel tentativo di trovare un riparo. Una morte crudele e assurda soprattutto se pensiamo che probabilmente è stata causata dalla stupidità umana.
Sì, perché in mezzo a questo macabro disastro una cosa su tutte salta agli occhi: la grande quantità di rifiuti umani sparsi un po’ ovunque nella zona, soprattutto nelle vicinanze di una casa abbandonata che quella notte era stata circondata dal fuoco.
Nella vegetazione fumante si trovavano infatti ruote, reti di recinzione, filo spinato, sedie, reti di materassi, interi letti, barattoli, tubetti di dentifricio, bottiglie di vetro talvolta contenenti liquidi poco rassicuranti, lattine, tubi, sanitari in ceramica, gabbie di ferro arrugginite (meno male che non abbiamo trovato resti di animali a loro interno), ossa sparse di animali, addirittura pentole, piccole bombole del gas e un’intera cucina d’acciaio con tanto di forno, il tutto con il contorno di pezzi di eternit in quantità… insomma, tutto farebbe pensare ad un’area per nulla abbandonata ma anzi frequentata regolarmente da balordi o malintenzionati che la usavano come discarica abusiva e questo fa sorgere non pochi dubbi sulle possibili cause di innesco del rogo.
Ora non si può far altro che attendere il corso delle indagini, sperando che simili disastri non si ripetano mai più anche se la terribile siccità di quest’anno non renderà sicuramente più facili le cose.