Strage di migranti sull’A10, vescovo Suetta lancia appello alla Francia: «Cessino al più presto discriminazioni»

4 aprile 2022 | 09:17
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Strage di migranti sull’A10, vescovo Suetta lancia appello alla Francia: «Cessino al più presto discriminazioni»

«Osservo favorevolmente che non ci sono problemi per i profughi ucraini, ma denuncio con chiarezza che continuano i controlli e i respingimenti di sempre per gli altri migranti, anche per quelli che scappano dalla guerra»

Sanremo. E’ un appello accorato, quello del vescovo della diocesi di Ventimiglia-Sanremo, monsignor Antonio Suetta, alle autorità francesi, in merito ai respingimenti dei migranti al confine «affinché cessino al più presto tali ingiuste discriminazioni e condotte, che ricadono pesantemente su persone povere e indifese e pure sulle altre Nazioni europee, in particolare, in questo caso, l’Italia».

Dopo il dramma di sabato, iniziato «con la tragica notizia del grave incidente occorso sull’Autostrada dei Fiori all’altezza dell’area di servizio di Bordighera», sottolinea il vescovo, riferendosi alla morte di due migranti e al ferimento di un terzo giovane stranieri che stavano attraversando la carreggiata autostradale all’altezza dell’area di servizio di Bordighera.

Una tragedia avvenuta proprio «mentre il Santo Padre si accingeva a partire per il suo 36° viaggio apostolico a Malta, con cui intende richiamare nuovamente l’attenzione sul valore dell’accoglienza», aggiunge Suetta. «Si tratta dell’ennesima disgrazia legata al fenomeno migratorio e specificamente al tentativo di passare il confine italo-francese, impresa sempre difficile e complicata in ragione della chiusura della frontiera e dei continui respingimenti da parte delle autorità francesi: di fatto non viene riconosciuto alle persone straniere il diritto di movimento e queste purtroppo sono costrette a rischiare la vita nel tentativo di raggiungere la méta desiderata, spesso individuata da un ricongiungimento familiare o da una prospettiva di lavoro e accoglienza».

Quattro i migranti morti nei primi tre mesi dell’anno nei pochi chilometri che separano l’Italia dalla Francia. Una strage silenziosa. «Osservo favorevolmente che non ci sono problemi per i profughi ucraini, ma denuncio con chiarezza che continuano i controlli e i respingimenti di sempre per gli altri migranti, anche per quelli che scappano dalla guerra e per alcuni in fuga dall’Ucraina, ma di origine africana: la Caritas ha accolto recentemente persone nigeriane che stavano cercando rifugio provenendo dall’Ucraina e sono state respinte dalla Francia – sottolinea il vescovo -. Tutto ciò rappresenta una grave violazione dei diritti e una indegna offesa alla dignità umana».

«Auspico – conclude – Che nel dibattito politico e nella campagna elettorale in vista della elezione del nuovo Presidente della Repubblica francese tale emergenza umanitaria possa trovare giusta attenzione, attenta riflessione e concrete prospettive di superamento. Faccio appello anche alle Autorità governative italiane affinché diano tempestivo compimento al Centro di Accoglienza temporaneo previsto a suo tempo per il nostro territorio di confine».