La sfida è quella di favorire il ritorno alla vita in montagna attraverso l’insediamento in loco di un’attività produttiva economicamente sostenibile:
Mendatica. L’area di intervento è situata nel territorio comunale, a quota 1445 s.l.m., nella frazione di Valcona Soprana: il nucleo agro-pastorale fa parte, insieme a Monesi, Valcona Sottana, le Salse, dei pascoli di alta montagna in cui, storicamente, in primavera, venivano portate le greggi per trascorrervi l’estate fino a fine settembre.
Valcona Soprana, immersa nel Bosco delle Navette – area SIC Ligure/ Piemontese -, si colloca in modo strategico lungo il percorso storico che unisce il comprensorio di Monesi con Briga Alta (CN), Upega (CN) e il tracciato della Monesi-Limone: una via utilizzata per lo sci di fondo, lo sci alpinismo, il trekking, la mtb e le ciaspole: una risorsa turistica, ambientale e sociale fondamentale per l’intero Territorio che, grazie alle strategie di rigenerazione pianificate dalla Regione Liguria e dagli Enti locali, guarda verso un turismo innovativo, “slow”, sostenibile e solidale.
Il progetto dell’ing. arch. Andrea Barla – con l’ing. Francesco Castelli, l’arch. Andrè Clos, il geol. Giorgio Ligorini e il perito Marco Canepa – prevede un intervento di adeguamento tecnico-funzionale di un fabbricato Rurale Agricolo con la finalità di realizzare un Punto Sosta/Ristoro ad elevata efficienza energetica e seduzione architettonica a servizio della Rete Escursionistica del Comprensorio Montano di Monesi: attraverso la valorizzazione del patrimonio edilizio esistente, nel rispetto della tradizione costruttiva del luogo, permette il riuso della “parte materiale” della civiltà delle malghe e riattiva un processo virtuoso, consapevole e sostenibili di nuova ”abitabilità” del territorio.
L’edificio, dal punto di vista turistico rappresenta un punto di appoggio e di partenza per escursionisti lungo l’intero periodo dell’anno; dal punto di vista energetico è in grado di soddisfare l’80% del fabbisogno per riscaldamento, acqua calda idrico-sanitaria, ventilazione e illuminazione mediante energia rinnovabile; dal punto di vista sociale è una struttura accessibile a persone con ridotte o impedite capacità motorie, unica nel comprensorio di Monesi; dal punto di vista economico offre nuovi posti di lavoro stabili, soprattutto per giovani come contrasto all’esodo demografico.
La sfida è quella di favorire il ritorno alla vita in montagna attraverso l’insediamento in loco di un’attività produttiva economicamente sostenibile: l’intervento vuole essere il primo tassello alla base di un processo virtuoso di rigenerazione che intreccia qualità architettonica, innovazione culturale e rinascita sociale ed economica: il punto sosta/ristoro è un alleato silenzioso e neutrale la cui presenza dà nuova vita ad un” passato” altrimenti destinato alla perdita e all’oblio e offre l’opportunità per uno sviluppo sociale culturale di tipo contemporaneo: il progetto di riqualificazione fisica diventa occasione di riconquista e riappropriazione di un luogo, riassegnando un’identità concreta e riconoscibile al territorio alpino.
Attraverso la riattivazione del sistema produttivo e dell’economia agro-pastorale e di accoglienza, è possibile realizzare “un luogo che si rigenera attraverso una rinnovata alleanza con la montagna”.
Noi crediamo profondamente in questi principi, amiamo questo territorio e pertanto ringraziamo la Regione Liguria e l’assessore regionale all’Urbanistica Marco Scajola per aver creduto fortemente in questo progetto aiutandoci alla sua realizzazione con un finanziamento di euro 248.799,97.