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L’Azione Cattolica della diocesi di Ventimiglia-Sanremo organizza una serata su Armida Barelli

25 aprile 2022 | 10:19
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L’Azione Cattolica della diocesi di Ventimiglia-Sanremo organizza una serata su Armida Barelli

In occasione della sua beatificazione a Milano

Sanremo. Il 30 aprile l’Azione Cattolica Italiana vivrà un momento molto significativo: Armida Barelli, esempio di grande donna socialmente e politicamente impegnata, sarà beatificata in Duomo a Milano. L’Azione Cattolica della diocesi di Ventimiglia-Sanremo ha perciò organizzato una serata per conoscere questa “sorella maggiore”, come amava definirsi e per festeggiare insieme la sua beatificazione.

«L’incontro sarà presso la Parrocchia di San Siro a partire dalle 19 di sabato 30 aprile e sarà un modo per incontrarsi e conoscere un po’ più approfonditamente l’immensa personalità di Armida Barelli, figura davvero significativa per l’intraprendenza, il carisma, la fede e la capacità profetica di precorrere i tempi» – dice Laura Ferrari, presidente diocesana di Azione Cattolica.

Armida Barelli nasce a Milano nel 1882 in una famiglia dell’alta borghesia milanese, seconda di sei figli, diviene un importante riferimento per moltissime giovani che incontrerà percorrendo tutta l’Italia con ogni mezzo per insegnare e fondare circoli di formazione. In un momento storico complicato, nel 1918 Papa Benedetto XV le affida il compito di fondare la Gioventù femminile in tutta Italia. Lavora con impegno e a testa alta durante tutto il periodo del fascismo, non abbassando mai la guardia. Diviene cofondatrice con Padre Agostino Gemelli dell’Università Cattolica e incarna una visione tutta nuova del ruolo e delle possibilità della donna: sono centinaia di migliaia le giovani che riesce a coagulare attorno agli impegnativi propositi della GF, proponendo loro gli ambiti traguardi di “essere per agire”, “istruirsi per istruire”, “santificarsi per santificare”. Instancabile, lavora per coinvolgere e istruire, andando contro la mentalità del tempo che aveva una certa visione della donna. Autonoma e decisa, vivrà la sua vita da laica consacrata. Muore nel 1952, lasciando un’impronta ormai indelebile nel laicato cattolico femminile e non solo.