Inchiesta Stachanov, per un dipendente reintegrato scatta nuovo licenziamento

11 aprile 2022 | 19:10
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Inchiesta Stachanov, per un dipendente reintegrato scatta nuovo licenziamento

Si tratta di Mirco Norberti, ex coordinatore dei notificatori. Il tribunale dà ragione al Comune

Sanremo. Era stato licenziato in tronco il 30 gennaio 2016 in seguito alla maxi inchiesta sui cosiddetti “furbetti del cartellino”, salvo poi essere reintegrato in Comune su dispositivo del tribunale di Imperia. A distanza di sei anni dai fatti che scossero Palazzo Bellevue (ottobre 2015), è scattato nuovamente il licenziamento per Mirco Norberti, al tempo dell’inchiesta coordinatore dei messi notificatori, condannato in primo grado a 1 anno e 8 mesi nell’ambito del processo penale che lo vede coinvolto. In Appello arriverà la prescrizione.

Norberti era stato l’unico dipendente indagato e poi subito reintegrato ad appena un anno di distanza dal blitz delle fiamme gialle. Il giudice del Lavoro aveva dichiarato nel marzo 2017 inefficace il licenziamento disposto dall’ex segretario comunale Concetta Orlando, a causa di un semplice vizio di forma: la lettera della dirigente, con cui veniva comunicata l’interruzione del rapporto di lavoro, non era firmata. Provvedimento nullo. Alla luce dell’ordinanza del tribunale del capoluogo, l’amministrazione civica aveva riassunto l’ex dipendente, presentando contestualmente opposizione.

Circa un mese fa il colpo di scena: ricorso del Comune accolto, il licenziamento riacquista efficacia. E non solo: il lavoratore, secondo quanto stabilito dal giudice del Lavoro, dovrà restituire al municipio gli stipendi percepiti al momento del reintegro, per il periodo di tempo intercorso tra la sospensione e il rientro in servizio, oltre interessi e spese legali.

In prima istanza l’ex coordinatore dei messi comunali aveva beneficiato di un errore materiale (la mancata firma sulla lettera di licenziamento da parte dell’ex segretario Orlando), mentre in sentenza il giudice ha valutato diversamente l’omissione commessa dal dirigente pubblico, ora segretario generale della città metropolitana di Genova. Nelle motivazioni il magistrato sancisce che le violazioni disciplinari commesse da Norberti non consentono la continuazione del suo rapporto di lavoro.