Il Comune di Bordighera mette in mora Rivieracqua: entro otto giorni la società dovrà prendere in carico gli impianti
In consiglio comunale la presa di posizione di Palazzo Garnier: «Siamo stati presi in giro»
Bordighera. «La società è stata messa in mora: avrà tempo otto giorni per prendere in carico gli impianti il tutto per consentire quella continuità che il Comune di Bordighera ha sempre garantito nella gestione degli impianti». Con queste parole il sindaco di Bordighera Vittorio Ingenito nel corso del consiglio comunale di stasera ha annunciato la messa in mora di Rivieracqua da parte di Palazzo Garnier.
Nel discutere dell’ordine del giorno con cui l’assise ha dovuto prendere atto del trasferimento, imposto dal Consiglio di Stato, della gestione del servizio idrico integrato e dell’acquedotto alla società Rivieracqua, il sindaco ha ricostruito brevemente la vicenda legata al servizio idrico integrato: «Una vicenda – ha ricordato Ingenito – Che nasce con una impugnativa davanti al Tar dell’amministrazione all’adesione alla società consortile. Il Consiglio di Stato ha poi obbligato il Comune a conferire il patrimonio idrico integrato. Questa società, che doveva essere pubblica, diventerà mista: pubblico-privata, perché necessariamente tutti i debiti contratti negli anni (si parla ora di oltre 50milioni di euro) non sappiamo ancora chi li pagherà. Non conosciamo nemmeno ancora la tariffa unica che verrà applicata: ho chiesto se era nota, ma non mi hanno dato risposta».
Dalla sentenza del Consiglio di Stato «l’amministrazione ha attivato le procedure tempestivamente per consentire a Rivieracqua di subentrare nella gestione – ha aggiunto il sindaco -. E oggi siamo davanti a dei paradossi: quello di un referendum per l’acqua pubblica che ci obbliga a conferire il nostro patrimonio in una società che pubblica non lo sarà più. Inoltre l’obbligo a conferire in una società indebitata, per la quale non si sa ancora come sarà appiano il debito E’ un’ingiustizia? Sì, ma questa ingiustizia è un obbligo e ci dobbiamo attenere».
La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata una mail, arrivata oggi, del commissario ad acta di Rivieracqua Gaia Checcucci. Una lettera in cui il commissario ha parlato apertamente delle “inadempienze” del Comune di Bordighera, che per tutelare il proprio ingente patrimonio idrico, ha creato una commissione ad hoc per portare istanze condivise dall’intera amministrazione.
Proprio a seguito della mail, dove si ha, a detta di Ingenito, «una ricostruzione pretestuosa» della vicenda, l’amministrazione ha deciso di usare il pugno duro, mettendo in mora la società che avrà tempo otto giorni per farsi carico della gestione del servizio idrico. Il passo successivo, se la società dovesse essere inadempiente, sarà un’ordinanza del sindaco.
«Oggi il consiglio comunale è chiamato a prendere atto della sentenza del Consiglio di Stato – ha detto ancora Ingenito – E ribadisce, lo faccio io a nome di tutti, che continueremo a tutelare il lavoro dei nostri dipendenti e a verificare giornalmente il lavoro di Rivieracqua in modo che ci sia quella continuità di servizio che pretendiamo venga garantita». «Quelle odierne – ha concluso – sono decisioni sofferte, che porteranno a una tariffa dell’acqua che potrà essere doppia o tripla rispetto a quella odierna e per la quale non abbiamo altre alternative perché tutte le strade per opporci le abbiamo percorse».
D’accordo con il sindaco anche il consigliere di minoranza, ed ex sindaco, Giacomo Pallanca, che riferendosi al commissario Checcucci non ha usato mezzi termini: «Ci ha preso per il culo, perdonate la parola, ma lo dico così perché ogni parola ha un peso specifico».