Esecuzione mafiosa a Ventimiglia, Domenico Pellegrino condannato a 20 anni
Per l’omicidio del pregiudicato sessantenne italo francese Joseph Fedele
Genova. Il gip del Tribunale di Genova Cinzia Perroni ha condannato in primo grado a 20 anni di carcere Domenico Pellegrino, 24enne di Bordighera per l’omicidio del pregiudicato sessantenne italo francese Joseph Fedele. Accolta la tesi dell’accusa, sostenuta dal pm della Dda di Genova Marco Zocco che aveva chiesto 30 anni, diventati 20 con la diminuzione di un terzo per il rito abbreviato.
La sentenza è arrivata poco dopo le 14. In aula, era presente anche Pellegrino, che ha ascoltato la lettura del dispositivo in silenzio. Entro novanta giorni verranno depositate le motivazioni della sentenza, poi l’avvocato del 24enne, Luca Ritzu, farà appello.
Pellegrino era finito a processo con l’accusa di omicidio volontario con l’aggravante del metodo mafioso e del porto abusivo di armi per l’assassinio di Fedele a colpi di pistola: delitto che il 24enne aveva poi confessato ai carabinieri. Il corpo della vittima fu trovato il 21 ottobre del 2020, in una scarpata di frazione Calvo, a Ventimiglia. Secondo quanto ricostruito in sede di autopsia da parte del medico legale Luca Tajana, Fedele venne ucciso nel luogo in cui fu ritrovato il corpo, con due colpi di pistola di calibro diverso alla fronte e alla nuca. Quest’ultimo, definito “colpo di grazia”, venne esploso, secondo la pubblica accusa, quando Fedele venne fatto inginocchiare: questo il motivo per cui a Pellegrino è stata contestata l’aggravante della matrice mafiosa. Il pm Zocco, nella sua requisitoria, ha cercato di dimostrare come l’omicidio sia avvenuto all’aperto.