Bordighera, incidente in A10: il giovane migrante sopravvissuto lotta per la vita in Rianimazione
Identificata una delle vittime
Bordighera. Lotta tra la vita e la morte in un letto d’ospedale del reparto di Rianimazione dell’ospedale Santa Corona di Pietra Ligure, il giovane migrante sopravvissuto al drammatico incidente avvenuto ieri sull‘A10 all’altezza dell’area di servizio di Bordighera. Due suoi compagni di viaggio non ce l’hanno fatta: sono morti sul colpo. Una delle vittime è un indiano di 36 anni: gli agenti della Scientifica lo hanno riconosciuto dalle impronte digitali, in quanto risultava già stato identificato in Italia. Per la seconda vittima, irriconoscibile in volto e senza documenti, sarà necessaria l’Interpol.
L’uomo, di cui ancora non si sa nulla circa l’identità, ha riportato fratture multiple e un grave trauma cranico: i medici non hanno ancora sciolto la prognosi.
Il dramma è avvenuto poco prima delle 7 del mattino, quando un il conducente di un furgone, targato Monaco, ha travolto un gruppo di migranti che stavano attraversando la carreggiata autostradale: «Li ho visti, ho visto un gruppo di migranti sbucare all’improvviso. Non ho fatto in tempo a frenare», ha detto Angelo D. agli agenti della Polizia Stradale intervenuti sul posto poco dopo. Sotto shock, l’autista si è sentito male ed è stato portato in ospedale. Stava trasportando pizze e focacce nel Principato di Monaco: non poteva immaginare di trovare nella corsia dell’Autofiori persone intente ad attraversa la strada.
Proseguono, intanto, coordinate dalla Procura di Imperia, le indagini degli agenti della sottosezione della polizia stradale di Imperia Ovest che stanno ricostruendo l’accaduto. I poliziotti hanno esaminato le immagini delle telecamere del circuito di videosorveglianza dell’area di servizio e dell’autostrada, dalle quali risulta che i migranti sono arrivati sull’A10 a piedi, passando da una collinetta. E’ probabile che volessero tentare di arrivare in Francia salendo su qualche mezzo diretto verso il confine. Escluso, al momento, che qualcuno li abbia portati fino all’area di servizio, abbandonandoli a un tragico destino.
Il dramma di ieri ha fatto nuovamente infiammare la politica. A intervenire, appresa la notizia, sono stati il sindaco di Ventimiglia Gaetano Scullino, che ha espresso il proprio cordoglio e ha criticato l’operato del governo: «Far sbarcare immigrati in Italia e poi abbandonarli è inaccettabile – ha detto il sindaco – I flussi migratori, anche per chi scappa dalle guerre, devono e possono essere gestiti dall’Europa, come per chi scappa dalla guerra dell’Ucraina. Se l’immigrazione è poi solo di tipo economico è ancora più da sprovveduti accettarla passivamente». Critico anche il deputato leghista Flavio Di Muro che ha parlato di «un bilancio tragico figlio di una politica migratoria scellerata. Il grave episodio con due morti in un gruppo di migranti travolti mentre attraversava l’autostrada in direzione del confine di Stato, all’altezza del distributore di Bordighera sud, sintetizza il fallimento del ministro Lamorgese che solo qualche giorno fa aveva promesso un rafforzamento dei controlli durante una audizione in Commissione Schengen».
«Questa mattina l’ennesima tragedia che ha visto morire giovani uomini che stavano cercando un futuro migliore lontano dal proprio paese di origine. Non possiamo rimanere indifferenti: ogni vita umana ha pari dignità di tutela», ha sottolineato il Pd ventimigliese. «É urgente che siano approntate tutte le misure necessarie per un’equa ridistribuzione dei migranti sul territorio europeo affinché non debbano essere costretti a pericolosi viaggi di fortuna, nelle mani di persone senza scrupoli – hanno aggiunto i Dem, che hanno accusato Di Muro di approfittare dell’accaduto «per fare esclusivamente propaganda e non sappia proporre soluzioni concrete. Se è innegabile anche la necessità di un intervento incisivo degli Interni, non si può dimenticare che ormai da mesi è stata data la disponibilità del ministero a finanziare l’apertura di un centro su indicazione dell’amministrazione, che puntualmente non ha prodotto nulla».