Ance Liguria: «Sul Pnrr ammettere subito che così non ce la possiamo fare»

11 aprile 2022 | 11:28
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Ance Liguria: «Sul Pnrr ammettere subito che così non ce la possiamo fare»

«Va richiesta alla Ue una revisione dei tempi, per affrontare le emergenze vanno accantonati i progetti non strategici e devono essere autorizzate convenzioni pubblico-privati per ovviare alla carenza di tecnici nella PA»

Genova. «Se davvero è emergenza, allora consideriamola tale e finiamola con l’ipocrisia. L’Italia, ad oggi, non è in grado di rispettare i tempi imposti dall’Europa per la presentazione dei progetti, e ancor di più per il completamento dei lavori inseriti nel PNRR. Inoltre l’emergenza energetica e materie prime essenziali per il Paese ha profondamente modificato il quadro di riferimento. È necessaria quindi una revisione globale del PNRR e la concentrazione dello sforzo e delle risorse sui progetti davvero strategici per affrontare le emergenze». Da Ance Liguria, per voce del suo presidente Emanuele Ferraloro, arriva quella denuncia dei fatti che il mondo della politica e anche dell’impresa esitano ad ammettere.

«È indispensabile – afferma Ferraloro – avviare subito un confronto con l’Unione europea per rinegoziare tempi e contenuti del PNRR, epurando da questo piano gli interventi che nulla hanno a che fare con efficientamento tecnologico, resilienza, riconversione energetica, infrastrutture. Bisogna puntare sulle opere che posso essere completate in tempi relativamente brevi, e che possono servire al sistema Paese».

Secondo Ance Liguria: «Sarebbe sensato pensare alla valorizzazione di parchi e giardini, alla rigenerazione culturale dei borghi antichi, così come previsto nel PNRR – prosegue Ferraloro – se le ultime emergenze non avessero confermato le debolezze strutturali del nostro Paese e se non ci trovasse sull’orlo di una crisi economica,energetica, logistica e di approvvigionamenti strategici. E il caso Liguria in questa ottica è destinato a diventare emblematico».

«Al problema della selezione dei progetti fattibili e necessari – secondo Ance – se ne somma un altro, non meno grave: la stragrande maggioranza delle amministrazioni pubbliche che devono istruire l’iter dei progetti non dispongono di un numero adeguato di tecnici per farlo. A fronte del divieto imposto ad esempio ai Comuni di assumere a tempo tecnici in grado di completare i progetti, renderli bancabili e quindi cantierabili, fra le misure di emergenza dovrebbe essere prevista una norma che consenta, attraverso convenzioni blindate, la costituzione di relazioni fra soggetti pubblici e professionisti privati proprio con l’obiettivo di mettere a terra i singoli progetti».