27 disabili costretti a scendere dal treno, Pastorino (Linea Condivisa): «Episodio inaccettabile su cui vanno chiarite le responsabilità»

19 aprile 2022 | 11:29
Share0
27 disabili costretti a scendere dal treno, Pastorino (Linea Condivisa): «Episodio inaccettabile su cui vanno chiarite le responsabilità»

«Ho depositato un’interrogazione per chiedere all’assessore regionale Berrino se esistano le condizioni per cui la Regione possa agire giuridicamente»

Genova. Ventisette persone disabili non sono riuscite a salire sul treno nonostante avessero i posti prenotati. L’episodio si è verificato ieri, lunedì 18 aprile, nella stazione di Genova Principe. Il gruppo, insieme ai tre accompagnatori, avrebbe dovuto prendere il treno diretto da Genova a Milano, il regionale 3075 di Trenitalia. I passeggeri che avevano occupato i posti prenotati però non hanno voluto saperne di cederli.

«Ho depositato un’interrogazione per chiedere all’assessore regionale Berrino se esistano le condizioni per cui la Regione possa agire giuridicamente sia nei confronti delle persone che non hanno lasciato il posto ai ventisette ragazzi sia nei confronti del personale di Trenitalia – dichiara il capogruppo di Linea Condivisa e vicepresidente della Commissione II Sanità Gianni Pastorinochi è che ha la responsabilità di far rispettare la prenotazione del posto sul treno?».

Per far rientrare le persone da Genova a Milano è stato necessario un pullman. Nulla è bastata la presenza di agenti della Polfer e assistenti di Trenitalia per convincere gli occupanti abusivi a cedere i posti riservati. «Dobbiamo lottare contro una società che vede la persona disabile come un ostacolo – dichiara Maria Tarzia, che da anni si occupa di disabilità all’interno di comitati sul territorio – Questo comportamento oltre a ledere i diritti fondamentale della persona, viene giustificato dalla società. Infatti, invece di intervenire irreprensibilmente nei confronti delle persone che non hanno voluto liberare il posto regolarmente prenotato dalle persone disabili, si è preferito ricorrere alla soluzione del pullman. Serve che le istituzioni si mobilitino per sensibilizzare e educare la comunità sui diritti delle persone disabili e le persone che non hanno voluto cedere il posto andrebbero perseguite legalmente».