25 aprile a Bordighera, il pensiero all’Ucraina del sindaco: «Il diritto alla libertà non deve morire mai»
Ampio spazio agli studenti delle scuole comunali: a loro il compito di trasmettere in futuro gli ideali della Resistenza
Bordighera. Splende il sole sulla Città delle Palme che oggi ha celebrato, come tutta Italia, il 77esimo anniversario della Liberazione dell’Italia dal nazifascismo. «Finalmente insieme – ha detto il sindaco Vittorio Ingenito davanti al cippo dei Partigiani – Nel ricordo delle donne e degli uomini che lottarono e diedero la vita in difesa della libertà di azione, di pensiero, di vita. Il massimo sacrificio per il bene più prezioso da lasciare a chi sarebbe rimasto: i propri cari, gli amici, i concittadini e tutti coloro che seppur sconosciuti erano fratelli. Il massimo sacrificio da non dimenticare mai perché solo così potremo fare in modo che non sia più necessario».
«Eppure – ha aggiunto Ingenito, rivolgendo il suo pensiero alla guerra russa in Ucraina – Lo scenario geo-politico attuale ci ricorda che la difesa della libertà non ha mai fine perché proprio la libertà è ancora una volta in discussione. Le notizie dolorosissime che giungono dall’Ucraina ci coinvolgono profondamente. In un mondo sempre più piccolo e sempre più condizionato da interessi economici globali che rischiano di mettere in secondo piano gli elementi fondamentali della democrazia, non possiamo né d’altronde vogliamo, volgere lo sguardo altrove. Il diritto alla libertà non deve morire mai: ecco il principio che deve guidarci e che dovrebbe emergere ed imporsi grazie ad un’attività diplomatica sicura ed esperta che oggi è di fatto inefficace se non assente. Impegnarsi a garantire il diritto alla libertà, anche questa è resistenza. Una resistenza a difesa non solo del popolo ucraino ma di tutte le nazioni, una resistenza per poter vivere un futuro di pace e di democrazia. Una resistenza forte e vitale come quella che avvenne in Italia e che ancora oggi celebriamo».
Nel corso del corteo, che ha visto la partecipazione delle massime autorità civili e militari cittadine, a prendere la parola sono stati anche gli studenti delle scuole comunali. A loro il compito di ricordare e trasmettere al futuro i valori della libertà e della pace che guidarono la Resistenza.