17 chilometri da Bordighera a Ponte San Ludovico per chiedere il ripristino di tutte le libertà
La marcia, organizzata dal comitato No Green pass imperiese, ha visto la partecipazione dell’ex giudice Paolo Sceusa
Bordighera. Si è conclusa intorno alle 15 la marcia delle libertà di 17 chilometri “Vivere senza Green pass”, organizzata dal Comitato No Green pass di Imperia, con l’adesione di diversi attivisti e di Paolo Sceusa, ex giudice presso il Tribunale di Gorizia, pubblico ministero a Triste e presidente del tribunale per i minorenni di Trento fino al 2020, che per primo, nel gennaio scorso, aveva organizzato un evento analogo partito da Venezia e arrivato nel sud Italia.
Partita alle 10 dal piazzale del Capo di Bordighera, la marcia, pacifica e simbolica, ha coinvolto oltre 50 partecipanti che hanno raggiunto nel primo pomeriggio il confine di Stato di Ponte San Ludovico a Ventimiglia.
«La nostra marcia mira a chiedere il ripristino di tutte le libertà perché il Green pass può essere che venga momentaneamente sospeso, però non è solo questo il problema, ci sono molte cose che possono sembrare insignificanti, ma che pregiudicano la libertà di persone che hanno fatto scelto differenti», ha dichiarato la portavoce Lucia Canepa.
«La prima cosa che mi viene da dire è evviva per mille motivi, intanto la bellezza di cui abbiamo goduto dal primo passo fino ad ora al punto d’arrivo, al confine con la Francia – ha dichiarato Sceusa – . Questa marcia è un’iniziativa simbolica, un abbraccio verso un altro Paese al quale ho cercato di veicolare l’iniziativa, mi sembra che da qualche sia stata già raccolta e non solo in Francia. Questa non è la marcia organizzata da me, ma si ispira a quella perché personalmente la cosa che mi piace di più è avere proposto un’iniziativa che adesso cammina sulle gambe e sui piedi di altri», ha concluso.