Vallecrosia saluta suor Pia, vescovo: «Il giorno prima si era confessata e aveva detto: devo morire presto»

7 marzo 2022 | 17:16
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Vallecrosia saluta suor Pia, vescovo: «Il giorno prima si era confessata e aveva detto: devo morire presto»

Tanti i ricordi della religiosa, dal viaggio a Gerusalemme con il vescovo alle sue quotidiane passeggiate

Vallecrosia. Una folla commossa ha salutato nel pomeriggio suor Pia Gallo, al secolo Giuseppina, 85 anni: la religiosa delle delle Suore di Santa Giovanna Antida (Istituto S. Anna) uccisa da un’auto lo scorso 4 marzo mentre attraversava sulle strisce pedonali in via Colonnello Aprosio a Vallecrosia.

«Ancora sconvolti per la repentina, tragica, conclusione della vita terrena della nostra sorella, che oggi accompagniamo in questo ultimo e definitivo passaggio del suo pellegrinaggio terreno – ha esordito, nella sua omelia, il vescovo diocesano Antonio Suetta -C’è un modo che ci viene naturale e spontaneo per considerare quello che è successo ed è la prospettiva, lo sguardo della nostra umanità: ci domandiamo perché, come sempre succede quando la morte strappa alla nostra amicizia, alla nostra vicinanza, persone care, più ancora quando sono persone preziose e significative per la nostra vita. E abbiamo una sensazione non solo di dolore, ma talvolta anche di rabbia e di angoscia, perché il nostro cuore sente che la morte è comunque un’ingiustizia, lo è davvero. Questa è la maniera umana, che è vera, ma che non esaurisce il senso di quello che è capitato. Forse il senso di quello che è capitato ce lo insegna suor Pia, al battesimo Giuseppina». E ancora: «I tanti anni della vita di suor Pia sono stati vissuti soprattutto nella prospettiva dell’attesa, non un’attesa vuota, anzi, al contrario, un’attesa operosissima, un’attesa carica di amore, un’attesa carica di buona volontà e di attenzione per tutti, soprattutto attraverso i suoi piccoli gesti. Mi raccontava in questi giorni una persona che l’ha avuta quando faceva l’asilo, che suor Pia dava delle caramelline piccole e colorate che erano la gioia dei bambini. Anche nei piccoli gesti traspariva il cuore e si poteva leggere il perché di quello che stava facendo suor Pia».

«Anche se proviamo tanta tristezza, se ci fa tanta compassione il modo tragico con cui si è chiusa la sua vita, però lo capiamo bene che quel tragico avvenimento, l’ultimo che suor Pia ha vissuto quaggiù, non è stato qualcosa dipendente da un destino cattivo, ma è stato qualcosa che pur negativo in se stesso, Dio ha incastonato dentro il suo disegno – ha aggiunto il vescovo -. Facciamo tanta fatica a dire questa cosa, a pensarla, ma suor Pia l’ha intuita. Certo non poteva sapere nulla di quello che le sarebbe capitato, se no ovviamente si sarebbe sottratta, però il giorno prima si è confessata non soltanto come una buona abitudine spirituale, ma confidando a qualche consorella: “Io devo morire presto”, non però con il dispiacere di chi deve lasciare qualcosa a cui è attaccato come unico senso della vita, ma con il desiderio finalmente di compiere il senso dell’esistenza».

Tanti i ricordi della religiosa, dal viaggio a Gerusalemme con il vescovo alle sue quotidiane passeggiate: «Si alzava sempre prestissimo e andava a pregare nella nostra cappellina – ha raccontato una consorella – Girava sempre con il rosario in mano e quando qualcuno le diceva “sorella, dica un’Ave Maria per me”, lei rispondeva: “Diciamola insieme” e si mettevano a pregare. Un giorno sono andata con lei durante una passeggiata, ma lei camminava spedita, non riuscivo a starle dietro. Ad un certo punto ha incontrato un gruppo di operai stranieri, dell’est, forse neanche cattolici. Appena l’hanno vista hanno detto: “C’è la suora” e le sono andati incontro per dire insieme una preghiera. Lei poi li ha salutati, augurando loro buon lavoro. Ho capito che lo faceva tutte le mattine e questa cosa mi ha molto commosso».

Dopo le esequie, la salma di suor Pia è stata trasferita nella cappella interna dell’istituto Sant’Anna. Domani il feretro verrà portato nel cimitero di Alassio per la tumulazione.