Terme di Pigna, parla la proprietà: «Fermati dalla burocrazia non dalla guerra»
L’amministratore delegato della Otto Srl che si era aggiudicata il bene all’asta: «Impegno incessante per arrivare all’inizio dei lavori»
Pigna. «Stiamo lavorando alacremente per risolvere tutte le problematiche burocratiche che si sono poste davanti al nostro progetto di riqualificazione e rilancio delle terme di Pigna. Ogni riferimento alla guerra tra Russia e Ucraina è del tutto fuori luogo. L’unica preoccupazione della nostra società è relativa ai flussi futuri di turisti provenienti dalle regioni in conflitto». A dichiararlo è Andrea Armando Bisso, general manager della Otto Pigna S.R.L, società che a marzo 2020 si è aggiudicata l’impianto termale della Val Nervia, offrendo circa 4 milioni di euro per rilevarlo all’asta giudiziaria.
La precisazione dell’amministratore delegato della “Otto”, in rappresentanza della proprietà che fa capo a due soggetti di nazionalità russa, investitori immobiliari, residenti da diversi anni a Monaco, arriva in seguito alle dichiarazioni rese al nostro giornale dal sindaco di Pigna Roberto Trutalli. Il primo cittadino aveva sollevato il dubbio che la guerra tra Russia e Ucraina potesse impattare anche sull’operazione terme, pur specificando, a chiare lettere, che i ritardi accumulati dal progetto sono da attribuire essenzialmente a questioni burocratiche.
«Vero è che le problematiche relative al conflitto in corso di certo non aiutano. La proprietà della Otto Pigna, – continua Bisso – è assolutamente estranea a ogni ipotesi di black list riguardante gli oligarchi russi vicini al presidente Putin. In questo momento – chiarisce l’amministratore delegato – da parte nostra c’è grande attenzione rispetto al piano di bacino che interessa la Val Nervia. Un piano rivisto successivamente alla costruzione dell’impianto termale e che ad oggi limita le nuove costruzioni e le ristrutturazioni straordinarie in prossimità dei corsi d’acqua. Com’è noto, le terme di Pigna sono circondate dai rii ed attraversate dal fiume Nervia. Il nostro progetto per trasformare le terme in un hotel 5 stelle lusso con annessa Spa è in corso di revisione, in piena sintonia e accordo con le autorità locali, provinciali e regionali, per arrivare nel più breve tempo possibile ad individuare quelle soluzioni che ci porranno nelle condizioni di poter presentare permesso di costruire e iniziare i lavori».
«Tengo a ringraziare il sindaco Trutalli e l’assessore regionale Marco Scajola che ci sono stati sempre vicini. Purtroppo la burocrazia italiana è impattante. Per districarvisi all’interno abbiamo dalla nostra un team di tecnici molto esperti ed importanti che si stanno occupando di tutte le questioni. E’ intenzione della società procedere con l’opera». Tra i nodi principali da scioglierei, c’è il previsto ampliamento dell’area Spa delle terme di Pigna per complessivi 2500 metri quadrati. Stando alle more del piano di bacino in vigore, entro 10 metri dai corsi d’acqua sussiste una fascia di non edificabilità. Un paradosso, se si guarda all’impianto termale della Val Nervia: già realizzato, finito, attivo per qualche tempo e improntato sullo sfruttamento della fonte sorgiva del Lago Pigo.
«La guerra in Ucraina non tocca nell’immediatezza il nostro progetto – conclude Bisso -. Semmai siamo preoccupati per le possibili ripercussioni, sul lungo periodo, relative ai potenziali flussi turistici provenienti dalle zone coinvolte nel conflitto in atto. Tuttavia la proprietà, profondamente innamorata del territorio in cui ha deciso di investire, è pronta a portare a termine il rilancio delle terme su cui stiamo lavorando incessantemente dal giorno dell’acquisizione».