Rivieracqua deve restituire 5 milioni agli utenti, nuovo taglio agli indennizzi dei gestori cessati

27 marzo 2022 | 12:13
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Rivieracqua deve restituire 5 milioni agli utenti, nuovo taglio agli indennizzi dei gestori cessati

La più penalizzata è Amaie Spa: la sua valutazione scende da 7,5 a 4,2 milioni

Sanremo. Ammontano a circa 5 milioni di euro gli ingiustificati aumenti tariffari applicati dalle società cessate del servizio idrico di Sanremo, Imperia e Ventimiglia (Amaie, Amat, Aiga), che Rivieracqua, senza alcuna responsabilità diretta sul passato, avrà il compito di restituire agli utenti in bolletta. Il dato emerge dall’ultimo decreto del commissario della Provincia per l’ambito idrico Gaia Checcucci, firmato nel dicembre scorso.

Secondo i calcoli del commissario nominato dal presidente Toti, allo scopo di traghettare la provincia di Imperia verso una gestione unitaria di acquedotti e depuratori, gli indennizzi dovuti ai gestori cessati scendono, proprio per via degli ingiustificati incrementi tariffari applicati dal 2012 al 2015, da 1.4 milioni di euro a 530 mila per Aiga (Comune di Ventimiglia); da 10,5 a 9,5 per Amat (Comune di Imperia/socio privato Iren) e da 7,5 a 4,2 circa per Amaie Spa (Comune di Sanremo). Nel caso Amaie, di gran lunga la più penalizzata dal riconteggio, c’è stato un procedimento dell’autorità Arera che ha accertato in oltre 3 milioni di euro le somme che sono state illegittimamente introitate e che dovranno essere restituite ai cittadini. Fatto per cui la stessa agenzia ha comminato anche una sanzione di 114 mila euro nei confronti della società pubblica partecipata interamente da Palazzo Bellevue. Restano invariati gli indennizzi spettanti a Secom, 1,4 milioni (Comune di Taggia) e 2iRetegas, 1,3 milioni.

Gli aumenti tariffari illegittimi che Rivieracqua dovrà restituire in bolletta saranno decurtati dagli importi che deve riconoscere alle società cessate, i cui impianti e concessioni sono confluite nel gestore unico provinciale. Gli indennizzi verranno riconosciuti ai Comuni soci di Amaie, Amat e Aiga, in un pari ammontare di azioni di Rivieracqua, salvo nel caso di Amat, il cui capitale sociale vede già la presenza di un privato (Iren) che invece dovrà essere liquidato cash.

Stando ai valori residui attribuiti dal commissario ai gestori cessati, Rivieracqua – prima del futuro ingresso di un partner privato, da ricercare tramite gara europea, così come approvato dai sindaci -, vedrà Imperia e Sanremo contendersi le sue quote di maggioranza relativa. La città capoluogo, a seguito dei nuovi indennizzi individuati in via definitiva da Checcucci, avrà nel prossimo asset societario quasi sicuramente un peso specifico maggiore della città di Sanremo. Ciò è principalmente dovuto al netto ridimensionamento del valore di Amaie Spa che è passato da 7 milioni a 4. Il Comune di Sanremo, per pareggiare i conti con Imperia, dovrebbe teoricamente sborsare dal bilancio municipale circa un milione di euro. Fatto che ha del paradossale, visto l’impegno che l’amministrazione sanremese, al contrario di quella imperiese, ha profuso negli ultimi anni per salvare il carrozzone dell’acqua pubblica, definito in tempi non sospetti dal sindaco Claudio Scajola un “bidone”.

Il caso Amaie Spa. Il valore di indennizzo di 4,2 milioni (un po’ pochino per quello che è sempre stato considerato il gioiellino del Comune di Sanremo), è stato attribuito secondo criteri contabili basati sui valori a libro dei beni posseduti. Circa 5 anni fa, una determinazione dell’autorità di controllo Arera, aveva ritenuto che Amaie, nel 2013, avesse illegittimamente aumentato le tariffe dell’acqua. Arrivando a chiedere la restituzione ai cittadini degli importi impropriamente trattenuti per un totale di circa 3,5 milioni di euro. La stessa autorità, nel confermare di recente il provvedimento reso (alla soglia della prescrizione), ha stabilito che l’importo dovrà essere restituito agli utenti di Sanremo da Rivieracqua, che di conseguenza lo tratterà dall’indennizzo spettante ad Amaie.

Sul punto il Cda di Amaie Spa, guidato dal presidente Gian Luigi Pancotti, ha ritenuto di riassumere il ricorso al Tar presentato stante l’incertezza sul procedimento di Arera, il cui provvedimento è divenuto definitivo a 5 anni di distanza da quando era arrivata la prima contestazione. Il consiglio di amministrazione ha impugnato presso il tribunale amministrativo regionale per la Liguria anche il decreto Checcucci di dicembre, relativamente alla parte degli aumenti illegittimi da rimborsare.

Tolto il ramo idrico e la parte della vendita dell’energia elettrica passata a Sanremo Luce, ad Amaie, dal primo gennaio 2022, rimane in pancia solamente il ramo della distribuzione dell’energia che avviene attraverso gli impianti di proprietà (in discussione il passaggio di tutto l’asset ad Amaie Energia). Per conto diretto del Comune, la società si occupa anche della manutenzione degli impianti stessi.

Acquedotto di Bordighera. Per completare l’aggregazione del gestore unico provinciale, rimane ancora da definire l’incorporazione da parte di Rivieracqua dell’acquedotto bordigotto, interamente pubblico. Secondo gli accordi presi tra amministrazione Ingenito e commissario, le infrastrutture saranno cedute in comodato d’uso gratuito al gestore unico. Inoltre sarà mantenuto un importante investimento del valore di 400 mila euro sul depuratore cittadino, così come richiesto da Palazzo Garnier.

«Altri investimenti ci saranno prossimamente su Vellecrosia e Imperia, in particolare sul versante depurazione, – commenta il commissario della Provincia Gaia Checcucci -. Dal PNRR ci aspettiamo le risorse per gli interventi più importanti, soprattutto guardando ai lavori necessari tra Diano e Andora. I lotti urgenti che avevamo in programma sono stati tutti autorizzati dalle conferenze dei servizi competenti che si sono concluse nei giorni scorsi. Di conseguenza i lavori sul nuovo Roja bis di Imperia-Diano Marina e Imperia-Capo Berta, potrebbero partire già ad aprile per concludersi prima dell’estate. Dobbiamo chiarire chi gestirà i cantieri e quindi potrà avvantaggiarsi dell’anticipo stanziato da Regione Liguria di 5,8 milioni di euro (2,8 su Diano e 2,9 su Imperia, ndr). Per quanto concerne l’introduzione della tariffa unica e la gara per l’individuazione del partner privato di Rivieracqua, avverranno entrambe entro le fine del 2022. Intanto con decreto del 10 gennaio sono già scattati gli incrementi tariffari dell’8,4% previsti per tutta la provincia».

(Nella foto il commissario Gaia Checcucci)