Pigna, congelamento dei patrimoni russi: a rischio la rinascita delle terme

6 marzo 2022 | 02:15
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Pigna, congelamento dei patrimoni russi: a rischio la rinascita delle terme

L’hotel era stato acquistato da imprenditori all’asta

Pigna. Il congelamento dei patrimoni russi, a seguito delle sanzioni contro la Russia, potrebbe bloccare anche la rinascita delle terme della val Nervia. Gli imprenditori che avevano rilevato all’asta, per circa 4 milioni di euro, il mega resort dell’Alta Val Nervia, sono infatti di nazionalità russa.

A confermare un rallentamento della pratica è il sindaco Roberto Trutalli: «Non ho più avuto notizie dagli imprenditori russi da qualche tempo, notizie che provengono dal canale istituzionale. Avevano comprato all’asta l’impianto termale salvandolo dal fallimento e ora devono presentare un progetto di ristrutturazione. So che c’è stato qualche problema legato essenzialmente al piano di bacino, che stabilisce dei parametri molto rigidi, ma erano in una fase di chiarimento. Si erano attivati con tutta una serie di professionisti del settore per cercare di capire come poter in qualche modo trovare un accordo con l’ufficio Difesa del suolo. Da parte nostra era ben accetto questo intervento, assai proficuo per tutti i paesi della vallata e per l’intero territorio del Ponente ligure visto che avrebbe creato delle opportunità di lavoro incredibili legate alle cure termali e al turismo».

«Gli ultimi passaggi che hanno visto protagonista la nuova proprietà sono state delle video conferenze – continua il primo cittadino –, e una visita in loco in occasione di una discussione che avevamo fatto riguardo al piano di bacino. Avevano grandi idee su questo impianto termale, avevano coinvolto forse i migliori architetti d’interni del mondo. Sono persone molto serie, rispettose e tranquille, non corrispondono allo stereotipo del magnate russo». Conclude Trutalli: «Con quello che sta succedendo con la Russia bisogna capire se l’impianto termale può rientrare tra i beni che stanno bloccando. Spero che questa guerra finisca, che si ritorni a vivere in modo pacifico, che gli imprenditori ritornino presto e che questo investimento continui visto che sono le uniche terme della Liguria e solo una delle poche terme di acqua cloro-solforoso in Italia».

Il progetto di rinascita delle terme di Pigna, che avrebbe contribuito a rilanciare la val Nervia, prevedeva la realizzazione di un hotel a 5 stelle con Spa, area fitness, piscine, percorsi immersi nel verde circostante e due ristoranti per far riattivare il prestigioso impianto di Lago Pigo e valorizzare anche i prodotti tipici locali, tra i quali i famosi fagioli del Consorzio Pigna-Badalucco-Conio, l’olio extravergine da olive taggiasche, ma anche il vino Rossese, i formaggi di capra, la carne caprina e le produzioni orticole creando all’interno delle terme una sorta di market territoriale.