Pesca, sì della Regione Liguria all’immissione di trote fario e iridea

Muzio (Fi): «Ottima notizia per un settore importante per l’economia del nostro entroterra»
Genova. «Sì della Regione all’immissione di trote iridea e fario di ceppo atlantico nei corsi d’acqua della Liguria». Lo ha comunicato stamani in Consiglio Regionale, rispondendo ad un’interrogazione del capogruppo di Forza Italia Claudio Muzio, l’assessore alla Pesca Alessandro Piana. Il documento presentato da Muzio chiedeva alla Giunta regionale di dare seguito a quanto previsto dall’ultimo decreto “Milleproroghe”, che ha statuito una deroga fino al 31 dicembre 2023 per quanto riguarda la possibilità di ripopolamento con specie considerate non autoctone.
«Ho accolto con soddisfazione la risposta dell’assessore Piana, che ringrazio per l’impegno su questo problema», dichiara Muzio. «Già nello scorso mese di agosto – prosegue – mi ero fatto promotore di un’iniziativa in Consiglio Regionale, in esito alla quale l’assessore aveva portato la questione in Conferenza delle Regioni, che aveva approvato il 3 novembre 2021 un apposito ordine del giorno. Ora, con il decreto ‘Milleproroghe’ e la delibera della Giunta regionale di prossima approvazione, arriva una boccata d’ossigeno per un comparto importante per il nostro entroterra, un settore rilevante per l’economia ligure che genera un cospicuo indotto con i relativi posti di lavoro e coinvolge ogni anno, nelle 109 aree dedicate alla pesca alla trota, circa 25 mila persone, delle quali oltre la metà proveniente da fuori regione o dall’estero» – sottolinea ancora il capogruppo di Forza Italia.
«Ricordo infine – conclude il consigliere – che la classificazione della trota fario come specie non autoctona è oggi quanto meno opinabile, visto che questo pesce è stato portato nelle nostre acque almeno 150 anni fa e quindi, come sostengono molti studiosi, fa ormai parte a pieno titolo del nostro ecosistema. Chi mette certi divieti legge sicuramente tanti libri, ma conosce assai poco la realtà dei nostri torrenti e delle nostre acque interne».