Parroco del Dianese regala piantine di Cannabis light, vescovo lo sospende “a divinis”

21 marzo 2022 | 20:55
Share0
Parroco del Dianese regala piantine di Cannabis light, vescovo lo sospende “a divinis”

Per 30 giorni non potrà celebrare messa né confessare

Imperia. Il vescovo della diocesi di Albenga-Imperia, monsignor Guglielmo Borghetti, ha sanzionato con la pena canonica della “sospensione a divinis” prevista dal codice del Diritto Canonico, don Giuseppe Scandurra, parroco di Diano Borello e Diano Borganzo-Roncagli, frazioni di Diano Arentino e Diano San Pietro, colpevole di aver annunciato sulla propria pagina Facebook di regalare piantine di Cannabis legale. Il sacerdote, per trenta giorni, non potrà celebrare messa né confessare i fedeli. «A prescindere dai profili giuridici di tale iniziativa per l’ordinamento dello Stato – si legge in un comunicato della diocesi – Si desidera qui biasimare vivamente tale iniziativa del sacerdote e riaffermare l’insegnamento costante della Chiesa cattolica circa la negatività dell’uso, la produzione e il commercio delle droghe, di qualsiasi entità e qualità».

La Chiesa diocesana di Albenga-Imperia rassicura inoltre «le famiglie e in specie i genitori che sarà sempre attenta a tutelare il bene integrale delle persone, specialmente i giovani, che ad essa si accostano per le molteplici attività pastorali che la Chiesa abitualmente organizza, anche nel particolare settore della lotta contro le tossicodipendenze».

Il vescovo Borghetti ha contattato direttamente don Scandurra, che gli ha promesso di togliere dal proprio profilo social il messaggio incriminato. Ma questo non basta: il Vescovo lo ha infatti informato «che il suo comportamento, non ispirato a prudenza e saggezza pastorale e che manifesta la sua sostanziale mancata adesione all’insegnamento del Magistero ecclesiale sulle tematiche qui in argomento, sarà al più presto canonicamente sanzionato, per la durata di trenta giorni, con la pena canonica della “sospensione a divinis” che, a norma del can. 1333 del Codice di Diritto Canonico, gli impedisce di celebrare ogni e qualsiasi atto della potestà d’Ordine Sacro, dunque non potrà celebrare la Santa Messa, né amministrare il Sacramento della Confessione sacramentale».