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Incontro con la criminologa Flavia Fiumara al Fermi Polo Montale di Ventimiglia

22 marzo 2022 | 10:39
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Incontro con la criminologa Flavia Fiumara al Fermi Polo Montale di Ventimiglia

In occasione della giornata dedicata al ricordo di tutte le vittime di mafia

Ventimiglia. Il 21 di marzo per le classi dell‘istituto comprensivo Fermi Polo Montale di Ventimiglia è stata una giornata particolare, quella nella quale ogni programma didattico è rivolto all’Educazione Civica secondo un percorso che preveda il tema delle vittime di mafia. Ogni insegnante declina la propria lezione in funzione di un obiettivo comune, quello di esplorare la conoscenza del fenomeno mafioso anche attraverso le persone che lo hanno combattuto o che per colpa sua ci hanno rimesso la vita. A fare da elemento unificatore la presenza, quanto mai gradita, della dottoressa Flavia Fiumara.

«La dottoressa Flavia Fiumara, nota criminologa, nel corso dei suoi incontri con gli studenti grazie alla sua passione per la giustizia li porta a esplorare il fenomeno mafioso nei suoi molteplici aspetti. Più volte ospite del nostro istituto, riesce sempre a coinvolgere i ragazzi in dibattiti costruttivi, spingendoli a riflettere sull’importanza di prendere una posizione e di assumere un ruolo attivo nel cambiamento della nostra società promuovendo – afferma la dirigente Antonella Costanzavalori quali il rispetto e la condanna di ogni tipo di violenza e prevaricazione».

Flavia Fiumara al Fermi Polo Montale

La dottoressa Fiumara ha affrontato numerose vicende di importanti figure nel campo della lotta alla malavita organizzata: i magistrati Falcone e Borsellino, Pio La Torre e il Generale Dalla Chiesa, le vittime innocenti di mafia, come quelle della strage di Pizzolungo, Barbara Rizzo con i figli gemellini Salvatore e Giovanni Asta, le donne che hanno combattuto la mafia, come Rita Atria, Amanuela Loi, Graziella Campagna, Lea Garofalo, Maria Concetta Cacciola, piuttosto che esempi di figli che si sono ribellati alle
famiglie mafiose, come Peppino Impastato. Una nota è stata dedicata ai beati di mafia, Rosario Livatino e Don Pino Puglisi. Infine ha trattato i casi degli imprenditori che hanno denunciato l’operato delle cosche, quali Carmelo Ianni’ e Libero Grassi.