Inchiesta per maltrattamenti nella Rsa Le Palme, denunce inascoltate
Quarantuno indagati. Il legale dei titolari della coop: «Estranei ai fatti»
Arma di Taggia. È di maltrattamenti l’accusa contestata a decine di infermieri e operatori socio assistenziali della Rsa Le Palme di Arma di Taggia. La casa di riposo, convenzionata con l’Asl1, è stata oggetto di un blitz della guardia di finanza iniziato quando erano circa le 11 di questa mattina.
Dopo una giornata intera di interrogatori a tappeto, condotti all’interno della residenza protetta dai militari delle fiamme gialle, il dato accertato è di 41 indagati che oggi hanno ricevuto gli avvisi di garanzia. Tra questi anche i fratelli Marco Simone e Giovanni Luigi Rossi, rispettivamente presidente nonché amministratore delegato e consigliere del cda della Cooperativa Operatori Sanitari (Cos) di Genova che gestisce la casa di riposo. A margine dell’inchiesta, oltre al blitz delle Fiamme Gialle nella struttura sul lungomare di Arma, oggi sono stati perquisiti anche gli uffici genovesi della Cos, in corso Andrea Podestà. «Abbiamo ricevuto un decreto di perquisizione a Genova, dalla lettura del quale abbiamo appreso che esiste procedimento penale a nostro carico e a carico di altri dipendenti della rsa – dichiara l’avvocato Monica Tranfo, che assiste i fratelli Rossi -. E’ evidente che il loro coinvolgimento è di carattere formale più che sostanziale, se c’è stato qualcuno che si è comportato male dal punto di vista del trattamento, non possono certo essere questi due signori». L’avvocato sottolinea inoltre che i suoi «assistiti sono seriamente preoccupati per i loro ospiti, in quanto se dovesse essere revocata la convenzione ci sarà una serie di persone anziane, già inserita da anni all’interno della struttura, che dovrà essere spostata non potendo più pagare». Sì, perché degli ottanta posti letto dell’edificio a cinque piani che ospita Le Palme, quaranta sono convenzionati con l’Asl1 Imperiese che si fa carico di pagare parte della retta della degenza delle persone meno abbienti, per le quali altrimenti la casa di riposo sarebbe un’utopia. «Siamo anche preoccupati per la nostra immagine – conclude il legale – Essendo una rsa che è un fiore all’occhiello dell’assistenza agli anziani».
Oltre ai titolari, infermieri e OSS, a risultare sotto indagine anche Sara Occhino, direttrice della struttura e il direttore sanitario. L’inchiesta, coordinata dal sostituto procuratore Salvatore Salemi della Procura di Imperia, ha preso il via nel luglio del 2021 quando a denunciare presunti episodi di maltrattamento, è stata una fonte interna. Stando a quanto trapelato, la Guardia di Finanza ha successivamente installato telecamere e microfoni ambientali all’interno dell’edificio per accertare la veridicità della segnalazione. E probabilmente le prove sono state ritenute sufficienti, visto che il risultato investigativo ha portato a 41 avvisi di garanzia. Anche se non sono state emesse misure cautelari. Gli inquirenti hanno posto l’attenzione sulle email scambiate tra il personale e la direzione, dalle quali emergerebbero gli episodi più gravi (violenze fisiche e psicologiche). A quelle segnalazioni sarebbero seguiti gli allontanamenti degli operatori presunti responsabili, ma non le necessarie denunce alle autorità.
Tra i familiari degli ospiti, però, c’è anche chi, come Elisabetta (vedi video), non riesce a credere che a Le Palme si possano essere verificati episodi del genere: «Non ho nulla di cui lamentarmi – dice -. Mia mamma è qui da quattro anni, non ha mai avuto segni strani, mai niente. Io venivo tutti i pomeriggi. Qui si mangia anche bene e posso dirlo perché tutte le domeniche, finché si è potuto, sono venuta qui a mangiare con mio figlio. Per me è una cosa strana».